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Cronaca

Olbia, Ztl e area pedonale: "impossibile il lavoro per gli esercenti"

Olbia, Ztl e area pedonale:
Olbia, Ztl e area pedonale:
Patrizia Anziani

Pubblicato il 05 September 2020 alle 13:30

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Olbia, 5 settembre 2020- La Ztl e la nuova area urbana del Centro storico di Olbia non piace. Il nuovo giro di vite con divieto di transito alle auto e ai ciclomotori, imposto dall'amministrazione comunale, presenta delle criticità che ora vengono segnalate anche dagli esercenti.

Negozianti, imprenditori che resistono alla forte crisi economica e che credono ancora nell'idea che il centro storico di Olbia debba essere trasformato come un salotto buono della città.

Ma così non è, così come Olbia non è una città dove i cittadini sono tutti sportivi e sani e quindi possono tranquillamente camminare anche per un chilometro con i bustoni della spesa o i "cartoni" dell'acqua, dopo aver posteggiato in uno dei pochi disponibili parcheggi senza bisogno di pagare.

E quando a denunciare una situazione, che appare sempre più insostenibile per tutte le tasche dei cittadini che desiderano "vivere" il centro storico, è proprio "un accanito sostenitore della ztl" è segno che forse qualche cosa necessita di un ripensamento.

La crisi generata dal lockdown della pandemia Covid non è affatto finita e la città ora si è svuotata prima del tempo. I turisti stanno lasciando l'Isola già da prima di settembre, molte località turistiche si sono svuotate in anticipo.

"Sono un accanito sostenitore della ztl ho diverse attività ed una di queste si trova su Corso Umberto I°, il negozio l'abbiamo scelto anche perché crediamo fortemente in questo tipo di politica per il commercio". Scrive un imprenditore con toni propositivi e pacati su uno dei gruppi di Facebook tra i più seguiti e fondato dall'ormai noto olbiese che si fa chiamare Tango.

"Purtroppo però devo notare come in un mio commento precedente avevo previsto avvenimenti di questo tipo che rendono impossibile il lavoro per gli esercenti del centro storico ed i loro dipendenti".

"Qualche settimana fà si è scelto (in maniera inopinata) di chiudere Via Napoli, Via Risorgimento e Via Pala tre piccole strade che conducono al corso Umberto".

"Queste vie erano strategiche per tutti gli esercenti perché ospitavano una decina di posti per le moto, unico mezzo di locomozione utilizzabile per "avvicinarsi" al luogo di lavoro, di conseguenza il luogo più "comodo" dove parcheggiare un ciclomotore si è spostato in Via Garibaldi dove sono presenti pochi parcheggi per le moto spesso a giusto appannaggio degli esercenti che operano nella parte "bassa" del corso con la conseguenza di dover parcheggiare al Molo Brin o a pagamento negli stalli blu nei pressi della stazione ferroviaria".

"Non sarebbe stato semplice chiudere 3/4 metri più in là via Napoli e lasciare dei posti per le moto?"

"Come si fa a non considerare in maniera ponderata le necessità di chi lavora?"

"Oggi abbiamo ricevuto la prima multa che ci pone di fronte a delle scelte, una delle nostre operatrici per esempio, che si sposta in ciclomotore ha la sclerosi multipla (per fortuna non così grave da avere il talloncino per i portatori di handicap) e certamente non possiamo chiederLe di farsi a piedi la strada fino al negozio dal primo parcheggio libero".

"Mi domando, chi prende queste decisioni non riflette su queste possibilità? Non sarebbe il caso di fare qualche aggiustamento e dare qualche spazio ai ciclomotori?
Dobbiamo far pagare a chi lavora 8/10 € al giorno di parcheggio?"

Conclude così il cittadino di Olbia chiedendo a tutti di prendere parte ad una civile discussione per trovare delle possibili soluzioni ad una crisi, non solo di parcheggi e acquirenti in centro storico, ma anche aree di parcheggi che ora mancano ai lavoratori, gli stessi che in tantissimi per comodità e praticità vedono e scelgono da tempo recandosi nei grossi centri commerciali della città, quelli sì che sono ampi e gratis per tutti.