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Cronaca

Olbia, sequestro a Spiritu Santu: ecco tutto ciò che sappiamo

Olbia, sequestro a Spiritu Santu: ecco tutto ciò che sappiamo
Olbia, sequestro a Spiritu Santu: ecco tutto ciò che sappiamo
Angela Galiberti

Pubblicato il 29 November 2018 alle 14:51

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Olbia, 29 novembre 2018 - In attesa di dati ufficiali, che dovrebbero essere resi noti dal Cipnes questo pomeriggio, ripercorriamo ciò che sappiamo in merito alla vicenda di Spiritu Santu.Dieci giorni fa, esattamente il 19 novembre 2018, Mauro Pili - leader di Unidos - rende pubblico, nei suoi canali social, il trattamento in Sardegna di rifiuti provenienti dalla Campania: gli impianti interessati sono due, vale a dire l'impianto di Carbonia e la discarica consortile di Spiritu Santu.

Lo stesso giorno, a ruota, il Movimento 5 Stelle Olbia - con una nota stampa - chiede al sindaco di Olbia Settimo Nizzi di confermare o smentire tali circostanze.

Il 20 novembre, il Cipnes risponde attraverso l'ing. Gianni Maurelli. “La quantità di rifiuti (fanghi di depurazione delle acque reflue)provenienti dalla Campania è di circa 30/40 tonnellate alla settimana, finoa un massimo di 1500 tonnellate annue. Una percentuale esigua rispettoalle 93mila tonnellate/anno (quantità regolarmente autorizzata) smaltitecomplessivamente dall’impianto di Spiritu Santu.Il conferimento dei rifiuti proveniente da un’altra Regione del resto èconsentito dalle leggi vigenti, in un mercato libero che si estende a tutti iPaesi della Comunità Europea. Del resto anche la Sardegna conferisce unaparte di rifiuti nella Penisola”, spiega l’ingegnereGianni Maurelli, dirigente Ambientale e Depurazione Reflui del Cipnes.

Il 28 novembre il Movimento 5 Stelle Olbia rende noto che la problematica è approdata in Commissione Europea.

Oggi, 29 novembre, i Carabinieri del Noe di Sassari si recano alla discarica di Spiritu Santu per sequestrare una piccola porzione di discarica e per prelevare altri campioni: si apprende che i militari sono già entrati a Spiritu Santu a settembre per un presunto carico "sospetto" sul quale sarebbero state compiute delle analisi, i cui esiti si presume siano alla base del sequestro preventivo di oggi.

Domani, a Murta Maria, il Comitato di Frazione affronterà nuovamente il problema della discarica: l'assemblea si preannuncia molto partecipata, anche dalle forze politiche del territorio.