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Cronaca

Olbia, rubano borsa ad agente della Polizia locale. Arrestati.

Olbia, rubano borsa ad agente della Polizia locale. Arrestati.
Olbia, rubano borsa ad agente della Polizia locale. Arrestati.
Angela Galiberti

Pubblicato il 07 July 2013 alle 14:46

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Olbia – Hanno distratto due agenti della Polizia locale per sottrarre, dalla stazione mobile attrezzata, la borsa di uno dei due. E' successo ad Olbia, ieri pomeriggio in via Acquedotto. I due agenti della Polizia locale guidata dal comandante Gianni Serra si trovavano in via Acquedotto per redigere un verbale a un cittadino di nazionalità siriana che, con il suo mezzo, intralciava il traffico. Mentre scrivevano il verbale, sono stati avvicinati da tre uomini che hanno chiesto agli agenti di non compilare il verbale al loro amico. I due uomini della Polizia locale sono stati costretti ad allontanare i tre, ma nel momento in cui si sono sistemati all'interno della stazione mobile si sono resi conto che mancava una delle loro borse. A quel punto, gli agenti hanno messo avvertito la Centrale Operativa e messo in moto le unità presenti nel Centro storico di Olbia. Morale della favola, dopo qualche ricerca, due agenti in moto della Polizia locale hanno trovato i tre sospetti sempre in via Acquedotto, nei pressi del complesso “Le Piramidi”. I tre, vedendo gli agenti, hanno provato a disfarsi di alcuni oggetti appartenenti all'agente derubato prima gettando il portafogli in una griglia di deflusso, poi infilando altri effetti personali in uno zaino. Gli agenti, dopo aver perquisito gli uomini e ritrovato gli effetti personali rubati, hanno provveduto ad arrestare i tre giovani. Gli uomini, tutti di nazionalità magrebina (B. M. nato in Marocco nel 1980; H.H. nato in Marocco nel 1994; El K. F. nato in Marocco nel 1987) sono ben noti alle forze dell'ordine. “I succitati soggetti risultano presenti a Olbia da tempo – ha affermato il Comandante della Polizia locale, Gianni Serra – due di questi si sono resi responsabili di numerosi gravi reati per i quali sono pendenti i relativi giudizi penali, non hanno fissa dimora in città, sono ospitati occasionalmente nelle strutture pubbliche”. I tre si recano saltuariamente nel dormitorio di via Canova, gestito della Caritas. Proprio nel dormitorio, uno dei tre arrestati non molto tempo fa ha minacciato i responsabili della struttura con un coltello. “Sono in corso gli accertamenti tesi a verificare il possesso dei requisiti di legge che giustifichino la permanenza nel territorio italiano” ha concluso il comandante Serra.