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Cronaca

Olbia, rischio idrogeologico: nuova variante al Pai e nuove opere di sicurezza

Olbia, rischio idrogeologico: nuova variante al Pai e nuove opere di sicurezza
Olbia, rischio idrogeologico: nuova variante al Pai e nuove opere di sicurezza
Angela Galiberti

Pubblicato il 27 May 2019 alle 18:25

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Olbia, 27 maggio 2019 - In attesa di conoscere il nuovo commissario che realizzerà le opere di mitigazione del rischio idrogeologico e in attesa di conoscere il Puc (che pare sia quasi pronto), ecco che il Comune di Olbia - con un atto di indirizzo - fa partire la procedura per una nuova variante al Piano di assetto idrogeologico (Pai) contenente anche le opere di mitigazione del rischio idrogeologico.

Cosa è il Pai. Il Piano Stralcio per l'Assetto idrogeologico (questa la denominazione estesa) è uno degli strumenti più importanti per pianificare, programmare e conoscere il territorio.

Il Pai serve a conservare, difendere e valorizzare il suolo, a prevenire (e conoscere) il rischio idrogeologico.

"Le perimetrazioni individuate nell’ambito del P.A.I. delimitano le aree caratterizzate da elementi di pericolosità idrogeologica, dovute a instabilità di tipo geomorfologico o a problematiche di tipo idraulico, sulle quali si applicano le norme di salvaguardia contenute nelle Norme di Attuazione del Piano", spiega Sardegna Geoportale: il sito dove è possibile consultare il Pai.

"Queste ultime si applicano anche alle aree a pericolosità idrogeologica le cui perimetrazioni derivano da studi di compatibilità geologica-geotecnica e idraulica, predisposti ai sensi dell’art.8 comma 2 delle suddette Norme di Attuazione, e rappresentate su strati informativi specifici", continua Sardegna Geoportale.

Dopo il 2013 per la Città di Olbia è cambiato tutto e dunque si è ravvisata la necessità di una variante per aggiornare questo importante strumento nel quale, oltre al rischio idraulico, è presente anche lo stato del suolo nonché il pericolo frane.

Il Comune si stava già dotando di una Variante con diversi strumenti (alcuni in fase di istruttoria) in seguito ai tragici fatti del 2013, ma - come si legge nella delibera 186 del 23 maggio 2019 - gli strumenti normativi sono stati aggiornati e dunque anche la variante oggetto di studio deve esserlo.

"Ènecessario redigere lo studio di assetto idrogeologico inerente la pericolosità edil rischio idraulico e da frana, esteso all’intero territorio comunale di cui all’art. 8 comma 2 checostituirà Variante al PAI ai sensi dell’art. 37 comma 3 lett. b delle NTA PAI al fine di dotarsi di unostrumento adeguato e corrispondente all’attuale quadro normativo", si legge nella delibera.

"Tale studio costituirà inoltrestrumento indispensabile per la redazione del Piano Urbanistico Comunale in adeguamento al PAIed al Piano Paesaggistico Regionale", continua il documento: il Puc, secondo voci di corridoio, sarebbe comunque a buon punto.

Tra le tante cose che questo nuovo studio dovrà contenere si segnalano:

  • un’analisi idrologico-idraulica della città di Olbia e delle frazioni del territorio comunale conadeguato livello di dettaglio in base alle caratteristiche del territorio e dell’urbanizzazione;
  • L’individuazione delle fasce di tutela dei corpi idrici superficiali;
  • L’analisi dell’attuale stato dei luoghi;
  • La individuazione e valutazione delle opere di mitigazione del rischio idraulico e da frana;
  • Valutazioni, come previsto all’art. 8 comma 2 delle NA PAI, sulle aree di inondazionecostiera;
  • Analisi del reticolo idrografico in relazione alle peculiarità del territorio oggetto di studiocorrelate ai fenomeni di erosione-trasporto-deposito, ed alle interazioni tra i fenomeni dipiena dei corsi d’acqua con i dissesti idrogeologici e di tipo geomorfologico/di frana deiversanti;
  • Per gli ambiti definiti dai centri abitati (Olbia e frazioni), analisi previste dall’art. 8 comma5bis e segg. delle N.A. del PAI, comprensivo delle mappe di vulnerabilità;
  • Aggiornamento dello Studio divariante al PAI –parte frana esteso a tutto il territorio comunale.

Ritenuto necessario "e indispensabile che lo studio debba individuare le soluzioni più idonee,anche per le opere pubbliche da realizzare per raggiungere l’obiettivo della sicurezza delle aree chesaranno perimetrale a rischio idrogeologico, definendo per ogni opera l’ordine di priorità el’individuazione di lotti funzionali", la giunta Nizzi ha dato mandato "al Dirigente del Settore Tecnico Ing. Antonio Giovanni Zanda all’adozionedei successivi provvedimenti".

A questo punto è lecito chiedersi se questa mossa spianerà la strada al cosiddetto Piano Venturini: vale a dire il "Piano Nizzi" presentato in contrapposizione al Piano Mancini.