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Cronaca

Olbia: ricorso al Tar contro il pontile di Cugnana

Olbia: ricorso al Tar contro il pontile di Cugnana
Olbia: ricorso al Tar contro il pontile di Cugnana
Olbia.it

Pubblicato il 11 March 2016 alle 12:31

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Olbia, 11 Marzo 2016 - Il pontile in costruzione nella Baia degli Asfodeli, nel Golfo di Cugnana ad Olbia, sta facendo ancora discutere. In particolare, è il Gruppo di Intervento Giuridico ad essere particolarmente preoccupato per l'opera in fase di realizzazione. Lo scorso mese di Ottobre, infatti, il Suap del Comune di Olbia ha dato l'autorizzazione alla realizzazione di un pontile galleggiante e delle opere connesse: opera, questa, contro cui ha fatto ricorso l'associazione ambientalista guidata da Stefano Deliperi. Il prossimo 18 Marzo è prevista l'udienza davanti al Tar Sardegna per "la richiesta di provvedimenti cautelari richiesti dal ricorso dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, patrocinata e difesa dal prof. avv. Francesco Munari e dall’avvv. Alessandro Dona, del Foro di Genova" - si legge nel comunicato stampa.

Secondo l'associazione Grig, i lavori al pontile starebbero procedendo nonostante il ricorso presentato al Tar. "La piccola Baia degli Asfodeli è già interessata da una struttura di servizio alla nautica con pontile e nelle sue acque sono presenti numerosi esemplari di Nacchere (Pinna nobilis), tutelate dalla direttiva n. 92/43/CEE (allegato IV) sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora. Appartiene al demanio marittimo (artt. 822 e ss. cod. civ.) ed è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), nonché con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993) - spiega il Grig -.Eppure, con leggerezza, è stata autorizzata una nuova opera dal forte impatto ambientale, i cui lavori procedono molto rapidamente".

I motivi del ricorso sono i seguenti:

  • secondo il Grig, risulterebbero distrutti numerosi esemplari di Nacchere;
  • non sarebbe statasvolta la preventiva e vincolante procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A., necessaria per tutti gli approdi turistici estesi meno di 10 ettari (i maggiori sono sottoposti direttamente alla procedura di valutazione di impatto ambientale);
  • non risulterebbe alcuna autorizzazione per la posa sui fondali marini dei necessari corpi morti per l’ancoraggio del pontile (art. 109 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.) e relativa alla “immersione deliberata in mare … dei materiali inerti, materiali geologici inorganici e manufatti” in quanto “ne sia dimostrata la compatibilità e l’innocuità ambientale”;
  • l’autorizzazione rilasciata, secondo il Grig,sembrerebbe esserein contrasto anche con il vincolo di conservazione integrale e di inedificabilità proprio della fascia costiera dei mt. 300 dalla battigia marina (art. 2, comma 1°, lettera a, della legge regionale n. 23/1993 e piano paesaggistico regionale – P.P.R.).

"Nel ricorso è chiesta l’emanazione di provvedimenti cautelari in attesa del giudizio di merito, per evitare danni irreparabili ai valori ambientali della spiaggia - scrive il Grig -.L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, in attesa di provvedimenti giurisdizionali favorevoli all’ambiente, auspica una rivalutazione della complessiva situazione basata in primo luogo sul buon senso, in considerazione del fatto che ulteriori strutture nautiche provocherebbero di fatto l’impossibilità di fruizione pubblica della piccola spiaggia".