Olbia, 17 Ottobre 2016 - Dal 22 Ottobre al 4 Novembre, a Olbia, si svolgerà una campagna contro il randagismo e l'abbandono dei cuccioli. L'iniziativa è della Lida Olbia con la collaborazione di alcune associazioni. Non manca il supporto del Comune di Olbia e in particolare dell'Assessorato alle Politiche Sociali guidato da Patrizia Bigi, che si occupa della raccolta delle domande. La campagna è infatti rivolta alle famiglie indigenti con un Isee inferiore a 8000 euro. La modulistica è disponibile sul sito internet del Comune e negli uffici dell'Assessorato al Delta Center. "È una campagna organizzata dal volontariato - spiega il dottor Valter Gaetani della Asl 2 - . La Lida e le altre associazioni coinvolte metteono a disposizione i locali e i veterinari. La Asl sterilizza i randagi e le colonie feline che a Olbia sono 8. Il problema è che a Olbia entrano in canile 600 cani di cui 400 cuccioli che quindi vengono abbandonati poco dopo la nascita. Questa grossa presenza di cuccioli potrebbe diminuiere se non ci fossero gravidanze indesiderate". Da qui nasce il presupposto per questa campagna di sterilizzazione dedicata ai cani di proprietà. Olbia e la Gallura sono piene zeppe di cani. In città sono censiti 16mila cani, di cui un migliaio in canile (Lida e Europa). Il numero di cuccioli è sproporzionato, per cui è chiaro che abbandonano anche da altri comuni. In Provincia, invece, i cani censiti sono 50mila.
"Attraverso altre associazioni, la Lida sterilizza i cani di proprietà delle famiglie con Isee inferiore a 8000 euro - spiega Patrizia Bigi, assessora alle Politiche Sociali -. L'operazione è gratis, c'è un contributo libero. Noi diamo un supporto tecnico per il controllo sulle domande e sull'Isee". La Lida, sempre in trincea contro il randagismo, aprirà la sua struttura agli olbiesi per queste sterilizzazioni gratuite. "Chi vuole può dare un contributo libero - spiega Cosetta Prontu -.Abbiamo 5/600 cani. In 10 anni abbiamo fatto adottare 10mila cani". La campagna di sterilizzazione è rivolta a cani e gatti (maschi e femmine). L'animale dovrà essere tenuto a digiuno per 12 ore. Ecco il vademecum: 
