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Cronaca

Olbia, minori sottratti: la storia di Valeria

Olbia, minori sottratti: la storia di Valeria
Olbia, minori sottratti: la storia di Valeria
Angela Galiberti

Pubblicato il 30 March 2016 alle 19:32

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Olbia, 30 Marzo 2016 - Il caso della ragazza tempiese che ha dovuto denunciare il proprio compagno per sottrazione di minore ha colpito profondamente l'opinione pubblica locale. Si tratta di storie complicate, ma soprattutto di casi molto delicati, in cui le forze dell'ordine si muovono con la giusta cautela e la dovuta scrupolosità. Questi casi, però, non sono affatto isolati come ha raccontato a Olbia.it la signora Valeria (nome di fantasia) che si è trovata ad un passo dal perdere il suo bambino.

Valeria, una donna sarda forte e combattiva, ha sposato qualche anno fa l'amore della sua vita, un ragazzo di origine sudamericana, con il quale ha avuto uno splendido bambino. Mai avrebbe pensato che, dopo tanti anni di convivenza e amore, quel matrimonio si potesse trasformare in qualcosa di pericoloso. "Al rientro di un viaggio fatto da parte del mio ex marito in Sudamerica dalla sua famiglia, lui ha iniziato a farmi presente le sue intenzioni di tornare inSudamericaa vivere definitivamente e di portare con sé nostro figlio - racconta Valeria -, e che aveva richiesto in Sudamerica la possibilità di aprirsi un'attività. Quindi intendeva avere la separazione da me". Valeria, a quel punto, si è spaventata moltissimo e si è subito data da fare per capire quanto c'era di vero in quelle parole, ma soprattutto cosa poteva fare per tutelare suo figlio. La situazione è precipitata nel momento in cui si è verificato un bruttissimo episodio ai danni del figlio, sul quale la Magistratura sta indagando. Valeria è riuscita ad uscire da quella situazione e bloccare il passaporto fatto al bambino (impedendo così la sottrazione del minore), ma la paura è tanta e - soprattutto - desidera avere giustizia e per questo spera di ottenere il prima possibile la prima udienza."Voglio giustizia e sicurezza per mia figlia al più presto - conclude Valeria -. Invito la magistratura agire al più presto".

Purtroppo queste cose così complesse, difficili e dure, hanno un percorso molto tortuoso dal punto di vista giudiziario. Ci siamo però chiesti quanto è diffuso il rapimento di un minore e abbiamo girato la domanda a Prospettiva Donna, l'associazione olbiese che gestisce sia il Centro Antiviolenza chela Casa Protetta della Gallura.

"Sono tanti i casi di questo tenore che seguiamo - ha detto Patrizia Desole, la Presidente di Prospettiva Donna -. La minaccia di portare via i figli alla madre è una delle violenze più diffuse e riguarda sia le coppie italiane che quelle miste. La differenza sta nella procedura che bisogna attivare". Come in tutte le cose, la burocrazia e le leggi ci mettono lo zampino. "Quando un genitore rapisce il proprio figlio e tenta di portarlo nel suo paese di origine - spiega Patrizia Desole - bisogna attivare una determina procedura per evitare che il bambino varchi i confini nazionali o che, una volta varcati, non si riesca ad averlo più indietro". Non solo: la violenza di genere si manifesta anche con l'impedire alla donna di vedere i propri figli. "Seguiamo tanti casi in cui il padre sottrae i figli alla madre, facendoli sparire - commenta Patrizia Desole -. Una delle nostre donne ha rivisto il figlio dopo un anno. Un'altra li ha rivisti dopo un tempo molto più lungo. Siamo ovviamente molto preoccupate di questo tipo di violenza. Accade molto spesso, è un problema sentito, inoltre i bambini subiscono notevoli traumi. Spesso bisogna intervenire con lo psicologo".