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Cronaca

Olbia, il difficile lavoro del volontario: amore, sacrificio e tanta determinazione

Olbia, il difficile lavoro del volontario: amore, sacrificio e tanta determinazione
Olbia, il difficile lavoro del volontario: amore, sacrificio e tanta determinazione
Angela Galiberti

Pubblicato il 23 May 2019 alle 18:43

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Olbia 23 maggio 2019 -È un percorso umano complesso quello del volontario che si approccia all'aiuto del prossimo, specie quando questo prossimo è una persona anziana (spesso sola): all'Auser, associazione punto di riferimento a Olbia per le tematiche legate all'anzianità, lo sanno bene.

Lo sa bene la presidente, Daniela Selis, da oltre 20 anni impegnata nel volontariato con umiltà, costanza e tanta voglia di donare.

"C'è del sacrificio nella vita del volontario - spiega Daniela Selis -: questa grande voglia di donare che si ha toglie tempo a tante cose, tra cui la famiglia. Ma questo "sacrificio" è dettato da un grande cuore, è una palestra di vita e ci fa capire quanto siamo fortunati".

L'Auser si occupa di un'utenza molto particolare: la persona anziana è fragile, sensibile, spesso molto sola, ma è anche ricchissima e con la sua sola presenza può insegnare tantissimo a chi, in quel momento, si trova accanto per aiutarla a fare una semplice commissione quotidiana.

Essere anziani non significa, però, essere per forza sempre allegri e gioviali: ci sono persone arrabbiate con il mondo intero per il loro passato che a volte riversano questa rabbia sul volontario, ci sono persone più o meno pretenziose, altre semplicemente molto riservate.

Il volontario dell'Auser deve avere un grande equilibrio interiore per poter svolgere il suo servizio. Non deve giudicare, non deve fare domande inopportune, non deve dare consigli medici né esprimersi su politica o religione. Inoltre, deve separare bene la sua vita privata dalla sua vita da volontario in modo da non portare a casa eventuali pesi.

All'Auser la libertà e il rispetto per il prossimo sono fondamentali: il volontario sceglie che tipo di servizio prestare in associazione (si possono fare gli accompagnamenti, ma anche dedicarsi alla libreria o al centralino) e viene affiancato da un volontario più "anziano", che insegnerà qual è il giusto approccio.

"Ognuno di noi ha un fuoco interiore - spiega la presidente Selis -. Entriamo con una grande voglia di dare, poi torniamo a casa e ci rendiamo conto di quanto abbiamo imparato".

L'Auser è proprio così: una sana palestra di vita al servizio del prossimo.