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Olbia e la Maestosa: oltre il divertimento "al chiuso", c'è una città da vivere

Olbia e la Maestosa: oltre il divertimento
Olbia e la Maestosa: oltre il divertimento
Carlotta Rossi

Pubblicato il 04 August 2019 alle 14:04

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Olbia, 04 agosto 2019 - Da qualche giorno è stata ufficialmente aperta la Maestosa, la ruota panoramica posta accanto al museo archeologico di Olbia, in assoluto la zona più popolata della città. 35 metri di puro bianco, la ruota spicca al buio con le sue luci stroboscopiche e la cabina vip, scura e luccicante, che dà un’impressione di pura eleganza. Ho sentito i giudizi dividersi su questa nuova attrazione. Insomma, c’è chi l’ama e chi la “odia”. Ad amarla sono sicuramente i turisti, curiosi di scoprire un paesaggio a loro sconosciuto, dall’alto. Ma soprattutto ad amarla sono i bambini, tanti sorrisi e sguardi sbalorditi rivolti verso l’alto mentre sono in fila, incantati dalla gigantesca struttura che li porterà “sulla vetta” della città, e tante vocine che alla fine del giro dicono alle mamme e ai papà: “è stato bellissimo!”. Scostanti invece i giudizi degli adolescenti olbiesi, soprattutto si parla di differenze tra il giorno e la notte. Chi la visita di giorno racconta come sia incredibilmente bello, chi la visita di notte tende a dire il contrario, probabilmente perché nel buio non puoi vedere l’intero panorama che a quell’altezza viene offerto. A suo modo, credo che la Maestosa possegga il suo fascino, non parlo di paesaggio ma della struttura in sé. Sicuramente affascinante la sera con quelle luci multicolore, e di giorno particolare dettaglio che si staglia nel paesaggio. Spesso gli adolescenti nei confronti di Olbia tendono a dire che non ci sono grandi opportunità di svago per loro. Ed è vero, su questo bisogna ancora lavorare molto, ma sicuramente questa ruota è stata messa, oltre che per il turismo, anche per mitigare almeno in parte questo problema. Svago. Questo credo che sia l’obbiettivo principale di queste iniziative. Dal Tattoo Show, al Jova beach party sino all’incontro letterario di Chiara Francini, svoltosi ieri di fronte alle porte della biblioteca civica, e anche la Maestosa, sono tutte attrazioni fatte per lo svago. Per far uscire le persone di casa. Per far vivere la gente anche per strada, non solo dentro ai locali o agli appartamenti, per spingere i cittadini a passare qualche ora fuori, sotto la luce del sole o della luna, proprio come se fossero turisti. Credo che il problema principale sia questa abitudine che abbiamo preso: l’essere sedentari. Sempre più spesso sento parlare di uscite atte a star seduti in ristoranti a mangiare, nottate in bar a bere o discoteche fuori zona. Luoghi al chiuso. Eppure la notte viva di Olbia non finisce alle 23, finisce spesso e volentieri la mattina seguente, ma se guardi solo le strade non lo diresti mai. Abbiamo perso l’abitudine di vivere all’esterno, al punto che non siamo più interessati a farlo perché risulta quasi desolante. La Maestosa è nata anche per questo, per spostare la gente fuori, e non solo per salire sulla ruota. Dall’alto ho visto tanti gruppetti fermi sul prato, seduti a chiacchierare e a osservarla in funzione con le sue mille luci. Ho visto una bambina, che in posa nella foto appariva come se tenesse la ruota sulle spalle. Ho visto il centro storico vivo. La Maestosa dovrebbe rimanere a Olbia sino alla fine della stagione estiva. Sicuramente potrà essere un’ottima visita per i turisti, meravigliosa e maestosa per i bambini e un’ottima tappa per gli adolescenti, per passare una giornata, per così dire, diversa.