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Cronaca

Olbia, disagio sociale. Giovannelli lancia l'allarme: assistenzialismo non è soluzione

Olbia, disagio sociale. Giovannelli lancia l'allarme: assistenzialismo non è soluzione
Olbia, disagio sociale. Giovannelli lancia l'allarme: assistenzialismo non è soluzione
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 October 2013 alle 16:00

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Olbia – Il disagio sociale, la povertà, l'emarginazione non sono più un fatto di classe sociale e non dipendono solo dalla crisi economica o dalla mancanza di lavoro. A lanciare l'allarme è il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli. Come primo cittadino, Giovannelli ha il dovere/compito di ricevere i suoi concittadini per ascoltare problemi, idee, situazioni. Da un po' di tempo, Giovannelli sta incontrando sempre più spesso uomini che si sentono talmente abbandonati da pensare al suicidio. “Sta crescendo un fenomeno grave – ha detto Gianni Giovannelli – specialmente nelle coppie miste. Questi uomini vengono da me, si sentono soli e abbandonati. Le mogli, ma anche i figli, invece di sostenere questi uomini che hanno perso il lavoro, si lamentano continuamente e non condividono affatto il momento di difficoltà. A una di loro ho chiesto se lavorara e mi ha risposto di no. Allora ho chiesto se cercava un lavoro e la risposta è stata sempre no”. Lo scenario è sconfortante. Queste donne, nei racconti del sindaco, non fanno niente nella vita se non aspettare i soldi del marito. Se non li ricevono, minacciano la fuga all'estero coni figli. “A Olbia ci sono tante associazioni – ha detto Giovannelli – ma manca un'associazione che si occupi di orientamento e ascolto. Lancio l'appello: date vita a un'associazione del genere. Non si può contare solo sull'assistenzialismo”. A Olbia c'è una sorta di cortocircuito nelle famiglie. Ci sono matrimoni misti e non dove tutto il peso (lavorativo, sociale, morale) è sulle spalle del marito che, senza l'appoggio della moglie, si sente abbandonato e ci sono coppie di giovani olbiesi ventenni che, per costruire un rapporto di coppia, vanno dagli assistenti sociali. “Bisogna far passare un messaggio molto importante – ha detto Giovannelli – non dobbiamo aumentare le aspettative sull'assistenza. Questo assistenzialismo sta facendo male. Ai servizi sociali ci vanno coppie di 20 anni che pretendono di farsi una famiglia e di crearsi un futuro basandosi sugli aiuti dello stato. Questo non è giusto”. Secondo il sindaco, questo fenomeno è dovuto alla mancanza di dialogo all'interno delle famiglie. Genitori e figli non parlano: i genitori non fanno i genitori e i figli vanno a tentoni cercando dei punti di riferimento e l'unico che trovano è l'assistente sociale.