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Cronaca

Olbia contro la prostituzione: oggi il Consiglio comunale dovrà schierarsi

Olbia contro la prostituzione: oggi il Consiglio comunale dovrà schierarsi
Olbia contro la prostituzione: oggi il Consiglio comunale dovrà schierarsi
Angela Galiberti

Pubblicato il 31 July 2019 alle 13:49

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Olbia, 31 luglio 2019 - Chi ha lo sguardo vigile ha sicuramente notato, a Olbia, il ritorno della prostituzione su strada.

Un fenomeno che non è mai stato sconosciuto, a Olbia, ma che era stato fortemente ridimensionato grazie a delle ordinanze specifiche: le ordinanze non avevano "cancellato" la prostituzione (che è un fenomeno molto complesso), ma avevano ridotto in modo significativo la presenza delle prostitute su strada.

Da qualche anno, la situazione è radicalmente cambiata: complice la tratta, favorita dalla massiccia immigrazione clandestina, le strade sono tornate a "ripopolarsi" di prostitute, sempre più giovani.

Per prendere posizione contro questo fenomeno, che si porta dietro diversi tipi di problematiche, la Coalizione Civica olbiese ha proposto una mozione su questo tema che verrà discussa oggi in Consiglio comunale.

Non un semplice "parlarsi", ma un vero impegno per l'amministrazione comunale che dovrà - in caso di approvazione - affrontare il fenomeno in maniera sistematica.

"In Europauna vittima di tratta su quattro è minorenne e in Italia il fenomeno raggiunge numeri elevati, unmercato criminale molto redditizio che, oltre a ridurre in schiavitù un numero impressionante dipersone, contribuisce a tenere viva una visione dannosa e distorta delle donne, oggettivandole emercificando i loro corpi. Ricerche e indirizzi dell’Unione Europea sostengono che lo sfruttamentosessuale e la prostituzione hanno un impatto profondamente negativo nell’affermazione della paritàdi genere", afferma la Coalizione civica.

Nel dettaglio, con la mozione si chiede al Comune di analizzare il fenomeno.

Per contrastarlo, infatti, bisogna comprendere come nasce, quali sono le sue caratteristiche e chi sono i suoi protagonisti.

Le cronache sono piene zeppe di operazioni contro la tratta delle donne che poi vengono costrette alla prostituzione.

Lo scenario è quasi sempre lo stesso: donne convinte a emigrare con la promessa di una condizione migliore (oppure vendute dalla famiglia o ancora plagiate con "riti magici" e minacce ai congiunti) si ritrovano in Italia a essere prostituite a forza tramite pestaggi, stupri e consumazione forzata di stupefacenti.

Le vittime, inoltre, stanno diventando sempre più giovani perché è il cliente - che poi è lacausa primariadi questo "mercato" - che le vuole sempre più piccole, quasi bambine,per soddisfare qualche suo "pruriginoso desiderio" che tanti altri "sfogano" recandosi in alcune località specifiche del mondo (in particolare l'Asia e il Sud America, dove le "prostitute bambine" sono una drammatica realtà).

Proprio qualche giorno fa, a Siniscola, è stata sgominata una presunta organizzazione che portava in Italia, tramite matrimoni fittizzi, giovani donne marocchine da "avviare" alla prostituzione.

Nelle indagini era emersa anche la presunta volontà di "procurare" una bambina per uno di questi clienti.

I volti, sempre più giovani, delle prostitute olbiesi non sono passati inosservati ed è per questo che oggi si affronterà questo spinoso argomento che, purtroppo, viene spesso banalizzato e ridotto al "legalizziamo la prostituzione" senza però affrontare il problema della tratta, della costrizione - in definitiva - del cosiddetto "stupro a pagamento" (definizione data da Rachel Moran, ex prostituta e attivista).

"Chiediamo chel’amministrazione comunale metta prima di tutto in campo strumenti che consentano di studiare eanalizzare la presenza e la portata del fenomeno nel nostro territorio, al fine di adottare le azioni più efficaci per contrastarlo e segua l’esempio di altre città italiane e di altri Paesi che hanno adottato il“modello nordico”, così come raccomandato dalla risoluzione Honeyball del Parlamento Europeo", spiegano i consiglieri Misure che puntano a scardinare la cultura che normalizza la prostituzione, scoraggiando soprattuttola domanda con azioni di condanna dei “clienti prostitutori”, considerando l’acquisto di atti sessualicomportamenti inaccettabili, una forma di collusione con le organizzazioni criminali che traggonoprofitto dalla prostituzione e dalla tratta", continuano i consiglieri della Coalizione Civica.

Oggi la discussione: la speranza è che il dibattito sia costruttivo e che il Comune di Olbia faccia la sua parte, diventando così pioniere di un nuovo paradigma sociale e culturale.