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Cronaca

Olbia, Commemorazione Nanula. La famiglia: "Vergognatevi!"

Olbia, Commemorazione Nanula. La famiglia:
Olbia, Commemorazione Nanula. La famiglia:
Angela Galiberti

Pubblicato il 30 March 2016 alle 10:07

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Olbia, 30 Marzo 2016 - "È stata una pugnalata saperlo dai giornali. Si vergnonino". Inizia così lo sfogo di Sabina Battaglia, la madre del sottocapo Giuseppe Nanula scomparso esattamente 5 anni fa in circostanze mai chiarite del tutto. A Olbia, oggi, la Capitaneria di Porto commemora il giovane militare, ma la famiglia non è stata informata delle iniziative, né coinvolta nelle stesse. "In cinque anni non li ho mai sentiti. Cinque anni fa, ho sentito mio figlio la mattina come sempre e poche ore dopo mi hanno detto semplicemente 'Suo figlio è disperso in mare'. Immagini cosa vuol dire - continua Sabina Battaglia, che in questi cinque anni non ha mai smesso di cercare delle risposte -. Dopo cinque anni si ricordano di Giuseppe? Per loro, mio figlio, è stato solo una matricola".

La famiglia Nanula è stata sottoposta a una prova durissima: perdere un figlio giovanissimo in circostanze non chiare per poi sbattere contro un muro di gomma. Solo nel 2015, a quattro anni e mezzo di distanza dai fatti, l'avvocato Carlo Taormina è riuscito a far riaprire l'inchiesta dopo le indagini difensive da lui portate avanti. L'obiettivo della famiglia è capire cosa è successo quella mattina di Marzo e perché i due marinai che erano a bordo sono stati sbalzati in acqua.

"Sarei stata onorata di partecipare a questa commemorazione - dice mamma Sabina -. Dal 30 Marzo 2011 noi non viviamo più. Nessuno mi ha mai chiesto come sto, nessuno di loro mi ha mai telefonato. L'anno dopo la morte di mio figlio avevano intitolato una sala della Capitaneria a suo nome. L'anno dopo ancora sono andata a vederla, ma ho scoperto che l'avevano spostata. Questa cosa mi fa troppo male. Si mettessero nei miei panni. Non do nessuna colpa a quella ragazza, lei è una sopravvissuta. Devo dire che quando il nostro avvocato ha chiamato gli uomini della Capitaneria per sentirli, non è venuto nessuno. Solo i veri amici di Giuseppe si sono fatti avanti, gli altri no".

Giuseppe Nanula ha perso la vita il 30 Marzo 2011 in un incidente nei pressi di Capo Ceraso, all'interno dell'Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo. Secondo la testimonianza di Valentina Muscarnera, la collega di Nanula presente sul gommone, il natante della Guardia Costiera avrebbe urtato contro un non meglio identificato oggetto che avrebbe fatto sbalzare i due giovani nelle gelide acque tavolarine. Il gommone, in quell'occasione, avrebbe dovuto fermarsi, ma così non è stato: ha proseguito la sua corsa allontanandosi velocemente dai due militari. Proprio su questo particolare si starebbero concentrando le indagini. Valentina Muscarnera è riuscita a sopravvivere nuotando per due ore ed è stata salvata da un peschereccio. Nelle poche dichiarazioni rilasciate, la giovane marinaia ha raccontato di aver perso di vista Giuseppe Nanula poco dopo essere caduti in acqua. Il corpo del giovane sottopocapo venne ritrovato solo a Ottobre 2011.

"Il nuovo comandante avrebbe dovuto chiamarmi e avvertirmi - conclude Sabina Battaglia -. Noi ci dissociamo totalmente da questa commemorazione".