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Cronaca

Olbia, Chiesa di San Paolo: restaurati i Quinque Libri. L'altare crollato no.

Olbia, Chiesa di San Paolo: restaurati i Quinque Libri. L'altare crollato no.
Olbia, Chiesa di San Paolo: restaurati i Quinque Libri. L'altare crollato no.
Angela Galiberti

Pubblicato il 19 February 2013 alle 16:45

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Olbia - Tredici dei Quinque Libri sono tornati a casa. Come nuovi - o quasi. Merito dei 15 mila euro messi a disposizione dalla Provincia di Olbia-Tempio che, ascoltato il grido di dolore della Chiesa di San Paolo, ha deciso di aprire il forziere e di mettere a disposizione quella somma. Il risultato di questa operazione a tutela del patrimonio storico olbiese è stato presentato martedì mattina nella sagrestia della chiesa di San Paolo da don Francesco Tamponi (direttore dell'ufficio Beni Culturali della diocesi di Tempio Ampurias) e don Gianni Satta (parroco della chiesa). I libri, per essere riportati "in vita", hanno dovuto varcare il mar Tirreno per raggiungere Liverno. Qui sono stati restaurati dalle mani esperte della ditta Maria Argiero. Un'azienda seria, scelta con cura, che ha permesso il restauro dei preziosi volumi in tempi rapidi. "Questi volumi - ha sottolineato don Tamponi - rappresentano la storia della città di Olbia. In essi è custodita la genealogia olbiese. Chi vuole conoscere i propri antenati potrà consultare questo archivio in forma digitale". Questo dell'Archivio digitale è un progetto che sta molto a cuore a don Tamponi perchè mette a disposizione di tutti il patrimonio culturale e storico custodito dalla diocesi. Strano ma vero, ciò che non riesce a fare la laica anagrafe italiana riesce a farlo la Chiesa Cattolica, che in questo caso si dimostra molto meno "arcaica" e burocratica dello stesso Stato Italiano. Don Tamponi, però, ha colto l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. "Bisogna però dire la verità - ha sottolineato il responsabile dell'Ufficio Culturale della diocesi - l'unica istituzione che ci ha aiutati è stata la Provincia grazie all'interessamento del suo ex presidente Fedele Sanciu. Gli altri si sono fermati alle belle parole". Sassolino grande quanto un macigno questo di don Tamponi. Perchè a San Paolo è ancora incellofanato l'altare ligneo del settecendo crollato a Maggio 2012. Ma non è il solo arredo ligneo antico a mostrare i segni del tempo. Anche un altro altare della Chiesa sta mostrando segni di cedimento: nella parte inferiore si vedono dei gran bei buchi fatti dalle tarme.