Olbia, 06 Marzo 2014 - Il
Career Day, l'evento nel quale si incontrano domanda e offerta di lavoro nel settore turistico organizzato dal
Polo Universitario Olbiese, ha richiamato
centinaia di giovani e decine di aziende. L'obiettivo di questo appuntamento, ormai attesissimo da tutti i diplomati e laureati del territorio, è quello di creare una opportunità sia per i ragazzi, sia per le aziende. Nel Career Day, domanda e offerta si incontrano direttamente, senza filtri. I giovani portano i curricula, le aziende lo valutano e i due soggetti si parlano. Chi è fortunato e particolarmente brillante troverà un lavoro. Tutti gli altri avranno acquisito un'esperienza in più - che non guasta mai - nonchè contatti importanti da sfruttare per il futuro. L'evento, ovvero i colloqui di lavoro con aziende del calibro di Costa Crociere e Delphina Hotel and Resorts, è stato preceduto da un workshop che è stato aperto da una Lectio Magistralis di
Agostino Cicalò, presidente di Confcommercio Sardegna. Cicalò si ha incentrato la sua breve lezione sul turista di oggi, quello a cui la Sardegna si deve rivolgere se vuole fare del Turismo la sua prima industria. "
Il turista oggi sono sempre più social. - ha affermato Agostino Cicalò, rivolgendosi alla nutrita platea -
Il 60% dei turisti cerca on line prima di decidere la destinazione. Il 92% guarda con attenzione i video e le fotografie. Solo circa il 60% legge le descrizioni. Il turista è influenzato dalla sua community e, solo alla fine, prenota". Ovviamente on line. Il turista non smette di essere social durante il suo soggiorno. "
Il 72% dei turisti condivide foto e status durante la vacanza, l'88% dei turisti possiede uno smartphone - ha sottolineato Cicalò -
e l'84%, al termine della vacanza, condivide foto e video per creare contenuti". Cosa vogliono dirci questi dati? Che non si può fare a meno di considerare questi aspetti nella creazione del prodotto-territorio. "
Il nostro turismo è fortemente stagionalizzato e fortemente orientato al balneare. - ha sottolineato Cicalò -
In più la Sardegna viaggia a due velocità. Sassari, Cagliari e Olbia prendono il 72% del totale del mercato turistico, il resto non c'è perchè sono penalizzate dalla lontananza da porti e aeroporti. E' ovvio che il turismo balneare non basta più, ma abbiamo difficoltà a variare il nostro prodotto. Siamo ancora orientati al turismo di destinazione, invece dovremmo cambiare in turismo di motivazione". Cicalò non ha certamente torto:
l'abbronzatura si può prendere ovunque nel mondo, in posti meno cari e meglio collegati. Bisogna dunque dare
altre motivazioni ai turisti per sbarcare in Sardegna.
Emozioni, paesaggi unici, esperienze culturali, enogastronomia di qualità. Ma anche sorrisi nei negozi, bagni puliti, servizi navetta e una presenza on line costante e di qualità. Insomma, la Sardegna è un posto perfetto dove fare turismo, ma l'isola deve capire che non può vivere di solo mare. Deve imparare a valorizzare sè stessa e tutto il suo straordinario patrimonio ambientale e culturale.