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Cronaca

Olbia, blocco degli scrutini contro la riforma: ecco la situazione dei docenti precari

Olbia, blocco degli scrutini contro la riforma: ecco la situazione dei docenti precari
Olbia, blocco degli scrutini contro la riforma: ecco la situazione dei docenti precari
Paolo Ardovino

Pubblicato il 15 June 2015 alle 20:27

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Olbia, 15 giugno 2015 - L'anno scolastico si è praticamente concluso, all'appello mancano gli esami di maturità, la maggior parte di studenti è già tra le spiagge, mentre la Scuola Italiana ne esce un po'con le ossa rotte tra riforme, leggi e docenti in rivolta. Certezze? Una sola: la patata bollente è in mano al Governo Renzi.

Dopo flash mob, scioperi e manifestazioni d'ogni tipo, gli insegnani hanno lanciato l'ennesimo segnale con il "blocco degli scrutini", raccogliendo circa il 90% di adesioni a livello nazionale. Secondo la CGIL, il governo dovrebbe ritirare il disegno di legge e cambiare una riforma fin troppo penalizzante. Sul banco degli imputati vi è il potere discrezionale dei presidi nonché la questione delle centomila assunzioni, ma anche il finanziamento della scuola privata a discapito di quella pubblica e molto altro. Queste problematiche toccano anche le scuole olbiesi, dove il blocco degli scrutini - durato due giorni - è terminato sabato.

A fare un po' di chiarezza sulla situazione è Franco Dore, docente al liceo Mossa nonché rappresentante sindacale CGIL. "Ancora non abbiamo un quadro dettagliato - ha detto il professor Franco Dore -. Lo stesso liceo Scientifico ha aderito al 100% mentre in altre scuole c'è stato un numero di adesioni inferiore. Il Gramsci, ad esempio, è stato il punto che ne ha raccolte meno". Franco Dore ha poi voluto precisare che "In alcuni casi le adesioni sono state ostacolate dalle azioni intimidatorie degli stessi Dirigenti scolastici, ovviamente a favore della nuova proposta del governo, la quale assegna loro poteri sul personale scolastico ben oltre gli stessi vincoli costituzionali".

Insomma, vi è un vero e proprio conflitto tra insegnanti e presidi in cui ogni parte in causa mette al centro i propri interessi. "Il Liceo Mossa, ad esempio, ha approvato all'unanimità un documento proposto dalle Università d'Italia - ha dichiarato Dore - che è stato riproposto a tutte le altre scuole perchè lo potessero approvare a loro volta. Non nascondo che anche qui qualche preside si è opposto. I risultati? Riunioni concluse oltre la mezzanotte e tempi d'impiego a scuola fino a 12-14 ore".

I problemi riguardano anche il precariato. "Innanzitutto, dati ISTAT alla mano dal contratto DPR 399/1988, il potere d'acquisto dei docenti italiani ha perso circa il 30 % sui loro stipendi - ha sottolineato Franco Dore -, mentre i Dirigenti scolastici hanno guadagnato circa il 22 % tenendo al netto le loro varie indennità accessorie. Non è inoltre tollerabile la presa in giro sulla questione del precariato, prendendo infatti in considerazione i provvedimenti ipotizzati con l'assunzione dei 100.00 precari, ad ogni avvio dell'anno scolastico - dunque dal primo settembre - solo i due terzi del personale sono in servizio di ruolo".

L'ultimo pensiero é rivolto proprio ai precari: insegnanti sempre con la valigia in mano, assunti annualmente e spesso costretti a lunghe trasferte. Badate bene, si parla di professionisti con talvolta numerosi attestati e più di 20 anni di servizio.