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Cronaca

Peschereccio prende fuoco e affonda: interviene la Capitaneria di Porto di Olbia

Peschereccio prende fuoco e affonda: interviene la Capitaneria di Porto di Olbia
Peschereccio prende fuoco e affonda: interviene la Capitaneria di Porto di Olbia
Olbia.it

Pubblicato il 31 May 2016 alle 09:49

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Olbia, 31 Maggio 2016 - Alle 09.00 circa di ieri, la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Olbia è stata allertata dal personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Siniscola, che aveva appena ricevuto l’accorata chiamata di soccorso del Comandante del peschereccio “SQUALO III” che, durante le operazioni di pesca a largo di Punta Nera di Osalla, in seguito all’urto con un corpo semisommerso, prendeva fuoco e subiva una grossa falla nello scafo e doveva abbandonare, insieme all’altro imbarcato, l’unità in fase di rapido affondamento.La Sala Operativa, una volta ricevuta la comunicazione, raccoglieva le prime fondamentali informazioni sulla situazione e allertava per il soccorso la Motovedetta SAR CP 894 che, al comando del Primo Maresciallo Np Stefano Brigida, mollava immediatamente gli ormeggi da Olbia per prestare soccorso ai due malcapitati. Contestualmente partiva da La Caletta di Siniscola un gommone privato con a bordo personale militare inviato dal Comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di La Caletta di Siniscola, Luogotenente Mario Cubeddu.Dopo circa 40 minuti giungevano in zona di operazioni le unità inviate in soccorso che recuperavano i due naufraghi e prestavano loro la prima assistenza.Il gommone procedeva per il rientro a Siniscola con i due naufraghi a bordo, mentre la motovedetta CP 894 rimaneva in zona con lo scopo di verificare l’eventuale presenza di inquinamento e di relitti galleggianti. In zona giungeva anche il peschereccio SEBY, per il recupero del tender utilizzato dai naufraghi subito dopo l’affondamento.Nel frattempo la Sala Operativa, su autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, allertava il Rimorchiatore disinquinante KORAL della Società CASTALIA per intervenire in zona. Il comando di bordo della motovedetta confermava l’assenza di tracce di inquinamento e pertanto dalla Sala Operativa si disponeva il rientro della stessa in porto ad Olbia. Alle 10:50 circa i naufraghi giungevano a La Caletta di Siniscola e, dopo l’accertamento circa il buono stato di salute da parte del 118, venivano accolti presso gli uffici della Capitaneria per la successiva denuncia di evento straordinario. In seguito all’evento è stato avviata un’inchiesta amministrativa finalizzata ad accertare le eventuali responsabilità e cause del naufragio.