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Cronaca

Luogosanto: Quattro ori e cinque argenti al World Wine Contest

Luogosanto: Quattro ori e cinque argenti al World Wine Contest
Luogosanto: Quattro ori e cinque argenti al World Wine Contest
Laura Scarpellini

Pubblicato il 14 May 2019 alle 15:57

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Luogosanto, 14 maggio 2019 - Luogosanto è ancora una volta sotto i riflettori internazionali, questa volta parlando di enoturismo in qualità di "Ambasciatori della Sardegna nel mondo".

Quest'anno la regione Sardegna, si è posizionata alquinto posto nella classifica delle migliori regioni produttrici di vino al XXI World Wine Contest 2019, ilWine Mater Challenge che da 21 anni si svolge in Portogallo.

A portareai vertici della graduatoria internazionale la bandiera dei quattro mori , c'ha pensato questa volta Siddùra, la cantina di Luogosanto.

Con le sue quattromedaglie d’oro e cinque d’argento l’azienda, da tempo amministrata da Massimo Ruggero, ha scalato la classifica delle migliori realtà vitivinicole, portandosi al secondo posto dietro solamente alle regioni portoghesi.

A decretare i vincitori, è stata la qualificata giuria delconcorso mondiale al quale sono stati iscritti circa 4.300 vini. Una selezione difficile e di sicuro estremamente accurata, cheha condotto all’assegnazione delle medaglie: solo 111 vini sono stati considerati meritevoli di unriconoscimento.

Siddùra è rientrata dalla manifestazine con il miglior risultato possibile: una medaglia per ognivino della sua gamma, per un totale di nove premi. Questo è di sicuro un meritato successo che va a beneficio dell’interaisola, a cui i giurati hanno riconosciuto un ruolo di primaria importanza nella produzione di vini diqualità in ambito internazionale.

Un segnale significativo questo che va a promuovere la Sardegna anche sotto il profilo enoturistico, dove si può vivere l’esperienza rigenerante di una vacanza in vigna. Si va ad allargare l’opportunità di vivere laSardegna per un pubblico sempre più esigente ma ricettivo alle nuove tendenze turistiche.

Siddùra di Luogosanto sta a confermare questa tendenza, con le sue cantine giovani che hanno già raggiunto valori, fama e prestigio, basi per potersi dedicareall’accoglienza, rispondendo a una richiesta sempre crescente.Si può partecipare alla raccolta delle uve, scoprire i metodi di coltivazione e lavorazione e poidegustare l’intera linea dei vini in un antico stazzo gallurese.

La Sardegna ha fatto la sua parte nel comparto enologico con una produzione di380 mila ettolitri di vino di alto livello lo scorso anno. Non resta che ambire ora ad un ulteriore salto qualitativo che faccia bene anche alle tasche dei viticoltori.