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Cronaca

Lida di Olbia: oltre Bringio, l'inferno. Tre storie allucinanti in 24 ore

Lida di Olbia: oltre Bringio, l'inferno. Tre storie allucinanti in 24 ore
Lida di Olbia: oltre Bringio, l'inferno. Tre storie allucinanti in 24 ore
Angela Galiberti

Pubblicato il 21 March 2014 alle 15:33

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Olbia, 21 Marzo 2014 - Gli animalisti olbiesi, armati di allegria e offerte, si stanno preparando per la cena del 22 Marzo in onore di Bringio (il setter sfigurato). Ma la Lida di Olbia continua ad essere in emergenza e la giornata di ieri (20 Marzo) è stata particolarmente critica. In sole 24 ore, la Lida ha dovuto far fronte a ben tre storie che definire "allucinanti" è dire poco. La giornata infernale inizia la sera del 19 Marzo, quando al Rifugio "I fratelli minori" di Colcò (Olbia) arriva un cane di razza Pointer. Il cane, trovato da un cittadino all'interno di un'abitazione privata in cerca di riparo, è letteralmente ridotto a pelle e ossa. Il commento sulla pagina ufficiale della Lida è lapidario:
E' stata portata ieri sera al rifugio, ha trovato riparo nel cortile di un'abitazione privata. Mirka ha il chip che risulta iscritto alla Regione Lombardia, nata il 15.01.2001. Abbiamo già attivato le procedure per rintracciare il proprietario. Ecco in che condizione è stata soccorsa, ecco come si riducono i cani da caccia, questa creaturina è pelle ed ossa, quante cucciolate avrà fatto!!!!. Adesso è al nostro rifugio, la cureremo nel cuore e nel corpo. Forza Mirka ti aiuteremo e ti proteggeremo.
Mirka, con i suoi spaventati e le sue ossa in vista, era solo l'inizio. La mattina del 20 è il turno di una chiamata di un operatore della De Vizia. Durante la raccolta dei rifiuti solidi urbani, un operatore ecologico ha sentito dei rumori strani provenire da un cassonetto per il vetro. L'uomo ha aperto il cassonetto e dentro ha trovato una busta contenente nove cuccioli bianchi di appena una settimana. Questo il racconto della Lida:
Nove creature di circa una settimana sono state buttate nella spazzatura ad Olbia, in Via Lecce. Sono stata chiamata dall'operatore ecologico che, svuotando i cassonetti, ha sentito piangere. Arrivata sul posto c'erano almeno una ventina di persone tra bambini ed adulti, tutti intorno a loro. Ho chiesto disperatamente di aiutarci ad allattarli, nessuno si è offerto se non una ragazzina che ha provato a chiamare telefonicamente la mamma affinché l'autorizzasse a prenderne uno. Purtroppo la risposta è stata negativa. Me ne sono andata con la cesta di plastica raccolta vicino al cassonetto. Il loro pianto era come il mio stato d' animo, disperazione totale , forse anche panico, ne stiamo già allattando sette ed ancora nove è impossibile. I cuccioli in allattamento non possono entrare in nessun canile, significherebbe condannarli alla “seconda morte”. In un canile non si possono tenere cuccioli che vanno seguiti come neonati. Purtroppo è la mentalità che manca nella nostra zona. Anche ad Oschiri sono stati abbandonati sei cuccioli appena nati, eppure il comune di Oschiri offre gratuitamente la sterilizzazione ai cani ed ai gatti ... E' la mentalità arcaica che c'è nella testa di certi personaggi. Rimanete scioccati per come sono trattati gli animali in alcuni stati europei, ma fatevi un giro nei luoghi agro pastorali della Sardegna e del Sud Italia, vi accorgerete che la Romania e la Spagna non sono poi così diverse da queste mentalità !!!!!! Abbandonare dei cuccioli appena nati è solo sinonimo di inciviltà e non aver rispetto per la vita. Ogni creatura di Dio ha diritto alla vita e chi uccide offende Dio!!!!!! I cuccioli hanno bisogno di essere allattati ogni tre ore, stasera sono a casa di una volontaria ma domani potrà farcela da sola ad allattare nove cuccioli? Questo è quanto accaduto poco fa ad Olbia nell'indifferenza generale, è triste essere soli, non avere una mano che qualcuno possa tenderti per cercare di salvare delle vite.
Come se questo non fosse già abbastanza, ecco l'ennesima chiamata per un gattino. Ma la chiamata, questa volta, arriva da una nave nella quale un gatto è salito per sbaglio.
Quando non volevo credere a chi dall'altra parte del telefono mi diceva "Qui è la nave Aurelia della Tirrenia, è salita a bordo una gattina, la sto chiamando dal porto di Civitavecchia, è salita a bordo ad Olbia e noi non possiamo tenerla, potete venire domani a recuperarla?" La piccola si è fatta due notti ed un giorno sulla nave e stamani, quando ha attraccato al porto, siamo andati a recuperarla. La piccola è molto raffreddata, disidratata e magra, messa immediatamente sotto terapia antibiotica. E' una gattina molto dolce e socievole. L'abbiamo chiamata Aurelia. Ti cureremo piccola stella.
Queste sono solo 3 delle tantissime storie che la Lida di Olbia vive ogni giorno da tantissimi anni. Storie di ordinaria follia, di scientifica allucinazione e di preoccupante miseria umana. Perchè tutti abbandoni potrebbero essere evitati se solo le persone che prendono in carico un animale optassero per la sterilizzazione.