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Cronaca

Golfo Aranci, ristorante installa contatore falso: sanzione di 40mila euro

Golfo Aranci, ristorante installa contatore falso: sanzione di 40mila euro
Golfo Aranci, ristorante installa contatore falso: sanzione di 40mila euro
Olbia.it

Pubblicato il 06 July 2018 alle 13:12

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Golfo Aranci, 06 luglio 2018 - Il Tribunale di Tempio Pausania ha condannato un ristoratore e un idraulico a pagare una sanzione di quasi 20 mila euro ciascuno: ai due è stato contestato di aver installato in un ristorante di Golfo Aranci un contatore dell'acqua falso.

A rendere nota la notizia è Abbanoa con un comunicato stampa: "Avevano manomesso i sigilli dell’allaccio del ristorante a Golfo Aranci e installato un contatore falso: titolare e adraulico dovranno ora pagare una sanzione ciascuno di quasi 20mila euro. E’ quanto ha stabilito nei giorni scorsi il Tribunale di Tempio con un decreto penale di condanna ai sensi dell’articolo 459 del codice di procedura penale. Le pesanti multe sono state determinate come pena pecuniaria in conversione di quella detentiva".

"Quando il servizio ispettivo di Abbanoa, nelle ordinarie verifiche sulla regolarità degli allacci, trovò l’allaccio manomesso, immediatamente venne presentata una denuncia. Successivamente scattarono le verifiche congiunte con i Carabinieri della stazione locale che confermarono la presenza dell’allaccio abusivo e presentarono la relazione in Procura - si legge nel comunicato stampa -. Quella del contatore falso è un escamotage che solitamente veniva effettuato quando le letture dei consumi erano eseguite su carta e quindi non si poteva riscontrare immediatamente la manomissione dell’allaccio. Ora, invece, i tecnici di Abbanoa sono dotati di palmari elettronici con i quali possono controllare in tempo reale i dati dei contatori e le coordinate georeferenziate dell’allaccio".

Il reato imputato è di furto d’acqua aggravato perché si tratta di un bene pubblico come l’acqua. Per questi motivi, il Giudice ha stabilito la condotta dei due imputati “in ordine ai reati di cui all’impugnazione alla pena di €18.850 di mula ciascuno”.