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Cronaca

Gallura, donna massacrata di botte: domani ulteriori particolari

Gallura, donna massacrata di botte: domani ulteriori particolari
Gallura, donna massacrata di botte: domani ulteriori particolari
Olbia.it

Pubblicato il 25 July 2018 alle 18:53

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Olbia, 25 giugno 2018 - Domani è il giorno delle dichiarazioni ufficiali, delle ricostruzioni e delle domande: a parlare sarà il procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, e l'argomento sarà il brutale assassinio di Zeneb Badir. La conferenza stampa è convocata per le 10:30.

Zeneb Badir aveva 34 anni, era di origine marocchina ed era residente ad Arzachena. Aveva dei figli ed era separata. Una donna come tante, con amici, parenti e dei sogni da realizzare. La vita di Zeneb è finita in una casa di campagna nel Comune di Arzachena, massacrata di botte - secondo le prime ricostruzioni - da una o due persone (lo stabiliranno le risultanze dei Ris e il processo) che lei considerava amiche.

Ciò che emerso in queste ore è che, al di là della presenza di cocaina che dovrà essere confermata dalle analisi, la dinamica potrebbe essere quella di un femminicidio. Secondo le prime dichiarazioni rilasciate da uno dei due indagati, il primo atto violento nei confronti della donna sarebbe stato un pugno sferrato a causa di "uno sguardo di troppo" che sarebbe stato rivolto a un altro connazionale. Poi la spirale di violenza sarebbe continuata, fino al massacro finale con la testa di Zeneb sbattuta ripetutamente con forza contro il lavandino e il water.

Sulla terribile vicenda si è espressa anche Prospettiva Donna, l'associazione olbiese che gestisce il centro antiviolenza della Gallura.

"E’ accaduto ancora, questa volta in Gallura: due uomini hanno massacrato una donna. Dalle poche notizie trapelate apprendiamo di quanto sia stato brutale l’accanimento di questi due individui nei suoi confronti . Hanno scatenato su di lei una furia distruttiva, come se fosse un oggetto da annientare, che non le ha lasciato scampo. E' morta dopo alcune ore di agonia, assassinata ferocemente - scrive l'Associazione olbiese -. Le donne nel mondo sono in costante pericolo, e lo ripetiamo da sempre, non importa dove si trovino e con chi. siamo costantemente esposte alla violenza agita dagli uomini. Le notizie arrivano senza interruzione da ogni parte del mondo: femminicidi e stupri, nemmeno riconosciuti come tali, sopraffazioni di ogni ordine e grado, sfruttamento del nostro corpo e del nostro lavoro. Tutto questo perché donne! tutto questo agito dalla metà dell’umanità in nome del potere maschilista, misogino e sessista che crea terrore e morte.Continueremo con forza e in ogni sede possibile a contrastare il patriarcato terrorista che perseguita, opprime e uccide le donne ovunque nel mondo".