Fase 2, i dubbi di Emiliano Deiana (Anci): "Si poteva fare di più"

Olbia, 27 aprile 2020 - Una lunga e articolata riflessione sulla prima parte della Fase 2 arriva da Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas e Presidente dell'Anci Sarda. Dopo aver riflettuto sulla conferenza stampa di Conte con l'annuncio della "Fase 2A", Deiana ha affidato ai social una riflessione su quanto previsto nel nuovo Dpcm.

"Ho passato gran parte della notte a pensare alla Conferenza Stampa del Presidente del Consiglio Conte, alle sue parole, al testo - da rileggere ancora molte volte - del nuovo DPCM, al loro riflesso sulla vita concreta delle persone, alla sua applicazione pratica in un contesto come quello di un paese. Ho provato a razionalizzare. Per non farmi travolgere né dalle mie personali opinioni né farmi travolgere dall’onda delle altrui opinioni. È poco? È tanto? Secondo me è poco - molto poco - rispetto ad alcune libertà individuali. Si poteva fare di più e di meglio. Si poteva fare di più utilizzando l’ambiente naturale di cui disponiamo: uscite in campagna, attività all’aria aperta, vero distanziamento sociale. Si poteva fare di più per i bambini, gli adolescenti e i giovani (categorie dimenticate). Così come per le attività produttive su cui, sostanzialmente, si cede ad Assolombarda sulla manifattura e poco altro si prospetta per il resto acuendo sentimenti negativi nei piccoli commercianti, artigiani ecc.", scrive il Presidente Anci.

"In tutto questo c’è una chiave che si chiama “differenziazione” che non viene usata. Ovvero “differenziare” per territorio, per aree, per caratteristiche. (Potrei naturalmente fare molti esempi, ma ne farò pochissimi...) Il parrucchiere che riceve per appuntamento, con tutti i DPI e le sanificazioni del caso e un cliente alla volta, fa differenza se apre domani o il primo di giugno? Il parrucchiere di Milano - dove ancora c’è un trend di contagi elevato - può essere trattato come il parrucchiere di Perfugas?".

"L’apertura in contemporanea dei bar di Nule - sempre senza significare deregulation - ha lo stesso effetto dell’apertura in contemporanea dei bar di Roma o di Milano o di Venezia? Aprire il cimitero di Baradili è la stessa cosa di aprire il Cimitero Monumentale di Milano? Celebrare una messa (ma qualsiasi celebrazione di qualunque religione) nella chiesetta di Sant’Antonio a Bortigiadas, con 5 persone, può essere trattata come la messa nella Domenica delle Palme a San Pietro nella Città del Vaticano?", continua Deiana.

"Ci sono due punti che a me paiono allarmanti, più di altri. - per le attività che restano chiuse (come per quelle che saranno aperte a scaglioni) non c’è un piano chiaro di aiuti. Il Decreto Aprile esiste? Se esiste cosa prevede? Prevede aiuti consistenti per le attività chiuse per DPCM o fuffa? Conte, sia detto con rispetto, deve rispondere a questa domanda. Non fare i giri metaforici nelle Conferenze Stampa. - la valutazione delle “curve di contagio” in diretta è, quella di sicuro, fuffa. Esiste un piano per gli screening, un metodo chiaro per i tamponi, un monitoraggio dei decessi non fatto da dati poco rappresentativi dall’Istat, un ***** di cordone sanitario intorno agli ospedali e alle case di cura? Ma la App, cosa ci dice la App, su una cosa che sta invece sul “luogo” invece che nell’alterigia digitale? La mancata risposta del Governo a due punti, ahimè, gettano il peso ancora una volta sui cittadini, le famiglie e - mi scuserete - le amministrazioni locali per mantenere i contagi dentro soglie decenti, per mantenere la pace e la coesione sociale", conclude il sindaco di Bortigiadas.

Insomma, forse serviva più coraggio. Intanto si attendono le dichiarazioni del presidente della Regione Christian Solinas.