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Cronaca

Fab Lab Olbia: contro il Covid-19, ecco la rete dei makers olbiesi

Fab Lab Olbia: contro il Covid-19, ecco la rete dei makers olbiesi
Fab Lab Olbia: contro il Covid-19, ecco la rete dei makers olbiesi
Angela Galiberti

Pubblicato il 06 April 2020 alle 15:53

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Olbia, 04 marzo 2020 - L'abbiamo scritto molte volte: il Sars-Cov-2 non ha fermato del tutto la Città di Olbia. Certo, la situazione non è facile, ma mentre le persone sono chiuse in casa e aspettano che lo tsunami Covid-19 passi, tutta una parte di olbiesità si muove - e non proprio sottotraccia.

La storia che raccontiamo oggi ha al centro la solidarietà, ma anche la tecnologia: alta tecnologia, idee grandi e tanta passione. A unirsi sotto l'egida della stampa in tre dimensioni vi è un gruppo di makers olbiesi, con il Fab Lab in testa guidato dall'ingegnere Antonio Burrai, che - sull'onda di ciò che accade nella penisola - ha deciso di mettersi a disposizione del territorio.

"Tutto è iniziato circa due settimane fa a Brescia, dove nell'ospedale locale sono mancate delle valvole particolari che servono ai respiratori. Tramite il fisico Temporelli e l'ingegnere Fracassi, con la società Isinnova, in tempi brevissimi e con una riprogettazione che si chiama reverse engineering dell'oggetto iniziale, la valvola è stata ridisegnata e stampata. Sono così state fornite 100 valvole a questo ospedale, salvando così molti pazienti", racconta Antonio Burrai.

Questa valvola, che ha salvato vite, ha dato poi il via a tutta un'altra serie di iniziative tra cui la stampa di mascherine in 3d. Non solo, l'altra invenzione partorita dai Fab Lab della penisola è quella che ha trasformato una maschera da snorkeling in una maschera ospedaliera per ossigeno. Il tutto grazie a due valvole progettate e stampate in 3d.

In tutto questo Olbia non poteva essere da meno: i makers si sono così messi in rete e hanno dato il via a un altro progetto. A Olbia, in questo momento, si stanno stampando degli schermi facciali perfetti.

"Inizialmente venivano modificate delle visiere da giardiniere di Bricoman - racconta ancora Burrai -: si toglieva la retina per sostituirla con un pannello di plexiglass".

Sostanzialmente, i makers olbiesi stampano un "cerchietto" da mettere sulla testa al quale viene abbinato un foglio di plexiglass che protegge il viso.

Al momento sono circa un centinaio le visiere stampate. Chi sono, però, questi makers?

Non c'è solo il Fab Lab: il gruppo è più ampio ed è formato da Francesco Susca, Salvatore Crobe, Massimiliano e Andrea Zaffarano, Alice Sini, Emanuele Murgia, Mauro e Marco Scanu, Antonio Sotgiu, Alessandro Moledda, Giacomo Prasciolu, Pietro Pedone.

Tre di loro, in particolare, sono partiti in autonomia con le mascherine da donare al 118. Parliamo di Salvatore Crobe, Mauro e Marco Scanu: clicca qui per leggere la loro storia.