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Cronaca

Depressione post partum, Asl 2 dalla parte delle donne: successo per la prima conferenza

Depressione post partum, Asl 2 dalla parte delle donne: successo per la prima conferenza
Depressione post partum, Asl 2 dalla parte delle donne: successo per la prima conferenza
Olbia.it

Pubblicato il 20 March 2015 alle 14:03

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Olbia, 20 Marzo 2015 – Grande successo ieri per la prima delle conferenze informative sulla Depressione post Partum: sono stati una cinquantina i partecipanti all’incontro che ha visto la partecipazione, oltre che di future mamme, anche di padri e nonni, ma anche Medici di medicina generale, per discutere della patologia che colpisce il 2,2% delle donne in stato di gravidanza. Ieri, nella sala conferenze dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, si è svolta la prima conferenza informativa e di psico-educazione rivolta agli operatori sanitari e sociali, alle coppie e a tutta le future mamme: sono stati analizzati i sintomi della Depressione che colpisce le donne subito dopo la gravidanza, ma anche il ruolo del compagno, “perché, nonostante sia un fenomeno squisitamente femminile, coinvolge le dinamiche della vita di copia, pertanto, la cura della depressione post partum, deve prevedere un coinvolgimento attivo del partner nel progetto di cura e sostegno della donna”, ha spiegato ieri la psicologa Carmen Ghiani, referente per la Asl di Olbia dello sportello depressione post partum. Crisi di pianto, disturbi del sonno, perdita d'appetito, assenza d'interesse nei confronti del neonato e nelle attività quotidiane, senso di colpa: sono alcuni dei sintomi che possono manifestarsi dopo il parto. “Le donne, spesso, nei mesi successivi alla nascita del bambino, si sente depressa; questi suoi sentimenti vengono spesso sottovalutati e considerati normali, legati allo stress associato al doversi prendere cura di un neonato”, ha spiegato la Ghiani. “Segnali che spesso colpiscono donne inconsapevoli, che ieri sono riuscite a dare “un nome” a quella sensazione di malessere che le ha accompagnate subito dopo il parto. La maggior parte delle madri riesce a superare questo momento con risultati più o meno buoni, mentre una parte non riesce a reagire, arrivando a registrate difficoltà nel lungo termine, con gravi conseguenze sia per la sua salute, che per quella del bambino e dei suoi familiari”. La percentuale di donne che subito dopo la gestazione soffre di una lieve forma di depressione (baby blues) è altissima, colpisce mediamente il 70% delle madri, mentre la Depressione post partum, che per statistiche e caratteristiche cliniche è la più grave complicanza psichica del puerperio, ha un’incidenza del 10-15% sulla popolazione femminile che partorisce. La Asl di Olbia, attraverso il Consultorio Familiare, ha attivato da quasi due anni un percorso dedicato alle neo mamme: “Con le Conferenze informative vogliamo far conoscere il fenomeno al grande pubblico e intercettare tutte le donne a rischio”, spiega Liliana Pascucci, responsabile del Servizio Consultoriale della Asl di Olbia. “Con questo progetto intendiamo sostenere la salute psico-fisica della donna nella gravidanza e nel primo anno di vita del bambino, attraverso l’accompagnamento psicologico alla nascita, l’individuazione precoce degli indicatori di rischio per l’esordio di una depressione post-partum, il sostegno alla relazione madre-bambino”. “Di solito si tratta di quadri sintomatici a base ansioso-depressiva che possono spaziare dalle forme lievi del baby blues (che colpisce il 70% delle donne nei giorni immediatamente successivi al parto e si risolve mediamente entro le prime due settimane dalla nascita), a quelle più importanti della depressione post-partum, con esordio tipico entro le sei settimane dopo il parto, che comprendono umore depresso e anedonia (incapacità del paziente a trovare piacere), accompagnata da perdita o aumento di peso, insonnia o ipersonnia, agitazione o rallentamento psicomotorio, incapacità di concentrazione, sentimenti di colpa, pensieri suicidari. Sino ad arrivare alla psicosi puerperale, che registra un'incidenza bassa, tra 0,1 e lo 0,2%, e la cui conseguenza più grave è l'alto rischio di suicidio e infanticidio”. Nelle donne che seguono percorsi di prevenzione e promozione del benessere psicologico durante la gravidanza, l’incidenza del disturbo depressivo diminuisce in maniera significativa attestandosi attorno al 7%: in queste donne, la conoscenza del fenomeno, consente di superare le eventuali aspettative irrealistiche della maternità, di migliorare l'autostima, di sviluppare le abilità di “coping” (l'insieme delle strategie cognitivo-comportamentali a disposizione della persona per far fronte, gestire, ridurre,combattere, le avversità ), “andando quindi a ridurre i sintomi della depressione post-natale e facilitare l'uso e lo sviluppo delle reti relazionali e sociali esistenti”, aggiunge la Ghiani. La Asl di Olbia, attraverso il Consultorio Familiare, ha attivato dal 2013, uno sportello di consulenza psicologica per la prevenzione e la cura della Depressione post partum, nell'ambito del quale le future mamme possono, fin dalla gravidanza, effettuare uno screening per l'individuazione precoce del rischio depressivo, frequentare incontri di informazione e di psico-educazione, apprendere strategie per il miglioramento del proprio benessere psicologico ed essere seguite nel puerperio con supporti psicologici brevi. In questi due anni sono state circa 260 le donne e 110 le coppie che si sono rivolte allo sportello e che hanno seguito gli incontri informativi sulla Depressione post-partum e di promozione per il benessere psicologico nella gravidanza e nel puerperio.