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Pubblicato il 05 April 2020 alle 13:39
Olbia, 05 aprile 2020 - Non solo quaderni e pennarelli, a Olbia ora sono "proibiti" anche vestiti e intimo premaman: la segnalazione è di un marito olbiese che si è recato in un grosso centro della città per comprare alcuni indumenti indispensabili alla sua compagna in stato di gravidanza.
La gravidanza, si sa, modifica molto il corpo femminile: per accogliere il bambino che cresce nel grembo materno, l'anatomia si modifica sensibilmente e con essa anche le taglie della futura madre che per qualche mese deve modificare anche il guardaroba.
"Non mi è è stato consentito di acquistare abbigliamento intimo per la mia compagna in stato di gravidanza - racconta il marito che preferisce rimanere anonimo -. Non ha modo di avere la possibilità di utilizzare ormai né reggiseni o mutande grazie alla crescita della pancia".
Inevitabile l'amara constatazione: "Una donna in attesa che subisce un'umiliazione nel periodo che dovrebbe essere felice".
Come per i pennarelli e i quaderni, nei supermercati più forniti - per dpcm - non si può acquistare ciò che non è ritenuto "bene di prima necessità".
E come per i pennarelli e i quaderni, anche reggiseni e mutande possono essere di primaria necessità a seconda della particolare condizione della persona che li vuole comprare.
Se la cancelleria è fondamentale per coloro che studiano (bambini e studenti più grandicelli), allo stesso modo l'intimo che cambia con il passare dei mesi è di primaria importanza per le donne incinte.
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