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Cronaca

Coronavirus, vieni da zona rossa o Stati a rischio?Avverti il tuo medico

Coronavirus, vieni da zona rossa o Stati a rischio?Avverti il tuo medico
Coronavirus, vieni da zona rossa o Stati a rischio?Avverti il tuo medico
Olbia.it

Pubblicato il 05 March 2020 alle 11:38

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Olbia, 04 marzo 2020 - Una delle misure più importanti contenute del Dpcm approvato oggi dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte riguarda tutte quelle persone che, al quattordicesimo giorno antecedente alla pubblicazione del decreto, hanno soggiornato o si trovavano nei Comuni della zona rossa o in Stati a rischio.

In breve, queste persone devono avvertire l'azienda sanitaria di competenza e al proprio medico di base (e/o al pediatra se ci sono minori).

Questa comunicazione serve a far scattare un protocollo sanitario che, in seguito alla valutazione del rischio da parte degli operatori sanitari, porta all'isolamento domiciliare e conseguenze sorveglianza attiva.

Ecco cosa prevede, nel dettaglio, il Dpcm del 4 marzo 2020:

  • chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, o sia transitato o abbia sostato nei comuni di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta. Le modalità di trasmissione dei dati ai servizi di sanità pubblica sono definite dalle regioni con apposito provvedimento, che indica i riferimenti dei nominativi e dei contatti dei medici di sanità pubblica; ove contattati tramite il numero unico dell’emergenza 112 o il numero verde appositamente istituito dalla regione, gli operatori delle centrali comunicano generalità e recapiti per la trasmissione ai servizi di sanità pubblica territorialmente competenti.

Una volta segnalata la sua presenza, entra in scena il sistema sanitario locale.

  • L’operatore di sanità pubblica e i servizi di sanità pubblica territorialmente competenti provvedono, sulla base delle comunicazioni di cui al comma 1, lettera i), alla prescrizione della permanenza domiciliare, secondo le modalità di seguito indicate:
    a) contattano telefonicamente e assumono informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti, ai fini di una adeguata valutazione del rischio di esposizione;
    b) accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, informano dettagliatamente l’interessato sulle misure da adottare, illustrandone le modalità e le finalità al fine di assicurare la massima adesione;
    c) accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, l’operatore di sanità pubblica informa inoltre il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta da cui il soggetto è assistito anche ai fini dell’eventuale certificazione ai fini INPS.

L'operatore di sanità deve accertare l'assenza di febbre o altra sintomatologia e lo stesso deve fare con gli eventuali conviventi. Deve inoltre informare la persona circa i sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di comparsa di sintomi.

Deve inoltre specificare che la temperatura corporea va presa due volte al giorno: la mattina e la sera.

L'isolamento domiciliare prevede:

  • il mantenimento dello stato di isolamento per quattordici giorni dall'ultima esposizione;
  • il divieto di contatti sociali;
  • il divieto di viaggi e spostamenti;
  • l'obbligo di essere raggiungibile per le attività di sorveglianza.

Se dovessero insorgere i sintomi, la persona deve avvertire immediatamente il medico e l'operatore sanitario, poi deve indossare la mascherina chirurgica fornita all'avvio della procedura sanitaria e allontanarsi dagli altri conviventi.