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Pubblicato il 02 February 2016 alle 12:30
Olbia, 02 febbraio 2016 - Dopo sette anni di rilevazioni negative anche le imprese iniziano finalmente a crescere anche in Sardegna. Alla fine del 2015 i registri delle Camere di Commercio isolane hanno infatti registrato un saldo positivo tra iscrizioni di nuove imprese e cessazioni (9.458 iscrizioni a fronte di 7.941 cessazioni: il tasso di crescita registrato in Sardegna è stato dello 0,91% contro lo 0,75 del resto d’Italia) con un saldo positivo di 1.517 aziende. Da notare che il saldo dell’anno precedente in Sardegna era stato dello 0,61%. I dati sono stati resi noti dalla Cna Sardegna che ha analizzato i dati sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel 2015 resi noti da Movimprese - la rilevazione condotta sui Registri delle imprese delle Camere di commercio italiane da Unioncamere - InfoCamere. La ricerca registra, a livello nazionale, una crescita delle imprese turistiche e commerciali ma non delle società di costruzioni e aziende agricole. Nel 2015 le imprese italiane hanno raggiunto quota 6 milioni 57mila unità grazie a 372mila nuove iscrizioni che hanno più che compensato le 327mila cancellazioni: 45mila imprese in più. Dopo sette anni di crisi (interrotti da un breve rilancio nel 2010-2011), nel 2015 il tessuto imprenditoriale italiano è ritornato al ritmo di crescita delle imprese ai livelli pre-crisi del 2007 (+0,75%). Questo – rivela la ricerca nazionale Movimprese – grazie alle imprese di giovani under 35 (+66.202 unità) alle imprese di stranieri (+32.000 unità) e a quelle create da donne (+14.300). Dal punto di vista settoriale, due terzi della crescita del 2015 si concentra in tre soli comparti: commercio (+11.990 unità), turismo (+11.263) e servizi alle imprese (+9.409). Ancora negativi (seppure in parziale miglioramento rispetto al 2014), i risultati dei settori delle costruzioni (-6.055 imprese), dell’agricoltura (-5.460) e delle attività manifatturiere (-2.416). Quanto alla Sardegna, come detto nel corso del 2015 le Camere di Commercio isolane hanno registrato 9.458 iscrizioni di nuove imprese a fronte di 7.941 cessazioni, con un saldo positivo di 1517 aziende: il tasso di crescita registrato in Sardegna è stato dello 0,91% contro lo 0,75 del resto d’Italia, una percentuale nettamente superiore allo 0,61% registrato nell’isola alla fine del 2014. “La Sardegna è tra le 5 regioni italiane che nel 2015 sono cresciute maggiormente in Italia”, commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale CNA. “Meglio di noi hanno fatto solo il Lazio, la Campania, la Calabria e la Puglia. A livello nazionale è confortante che tanti giovani abbiano scelto di scommettere sulle proprie capacità aprendo un’attività imprenditoriale: è un dato che dà fiducia e fa sperare che questa lunghissima crisi stia davvero passando. A livello sardo non possiamo che augurarci che questo clima di fiducia contagi anche il comparto artigiano, che risulta purtroppo essere ancora in una situazione critica su cui pesano ancora i più elevati costi di accesso al credito, il peso della burocrazia e l’elevata pressione fiscale”. I dati provinciali estratti dallo studio Movimprese dicono che Sassari è la provincia che registra il tasso di maggiore crescita con 3.305 nuove iscrizioni e 2.557 cessazioni (1,34%) seguita da Cagliari con 4.084 nuove iscrizioni e 3.414 cessazioni (0,97%). Fanalino di coda è sempre Oristano che registra un saldo negativo con 624 nuove iscrizioni e 649 cessazioni (-0,17%).
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