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Cronaca

Centro studi Sardos: la legge "autocastrata sui suini"

Centro studi Sardos: la legge
Centro studi Sardos: la legge
Patrizia Anziani

Pubblicato il 26 August 2018 alle 10:19

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Cagliari 26 agosto 2018- Il presidente del movimento culturale Sardos,Alberto Filippini, con una nota alla stampa inoltrata giovedì scorso comunica quanto segue - La legge regionale numero 28 del 2 Agosto u.s. per “la valorizzazione della suinicoltura sarda”, nata con i migliori intenti, complessivamente giudicabile come buona, è resa attaccabile sul comma 2 del’articolo 4, nel quale viene sommariamente vietato che negli “allevamenti familiari siano presenti capi riproduttori”, ossia verri e scrofe. Confidiamo nella Giunta Regionale affinché, raccogliendo le sollecitazioni arrivate in queste ore da esponenti di maggioranza e opposizione, voglia prevedere, nelle direttive di attuazione, a correggere il tiro, ma vogliamo cogliere l’occasione per lanciare una proposta di apertura di un tavolo di confronto culturale e politico in cui l’allevamento familiare, ovviamente in sicurezza sanitaria, si inserisca in un nuovo modello di produzioni familiari che preservino e valorizzino le tradizioni e le usanze dei territori, aiutando a combatterne lo spopolamento.

Suggeriamo, per quanto riguarda il fatto tecnico, la soluzione già adottata in passato, quando non essendo stata applicata la definizione esatta di “allevamento familiare” riportata nel decreto legislativo 200/2010 che declamava "allevamento da ingrasso che detiene fino ad un massimo di 4 animali, destinati all’autoconsumo e non a scopo commerciale, che non movimenta verso altri allevamenti”, si era creato un nuovo allevamento “ibrido” ossia un allevamento con fino a 4 capi (di qualunque tipologia, riproduttori compresi). Allevamento “ibrido” a cui era possibile iscriversi semplicemente, con il solo codice fiscale, presentando una domanda ai servizi veterinari delle Asl competenti. Quell’allevamento “ibrido” è quello che ancora oggi viene comunemente chiamato “familiare” tra gli allevatori, al bar, in piazza, in paese. Se nelle norme attuative della legge 28 verrà consentito alle migliaia di allevamenti “ibridi” di transitare tra gli attuali allevamenti “professionali”, sempre con il solo codice fiscale, allora non ci sarà nessuna ripercussione per chi ieri aveva un allevamento “ibrido” con una scrofa e domani continuerà ad avere un allevamento “professionale” con una scrofa.

Ritornando poi alla nostra proposta di creazione di un modello sociale che favorisca il presidio attivo del territorio, mantenendo gli attuali insediamenti, o rivitalizzando quelli abbandonati (stazzi, stazioni, cantoniere, etc), facendoli divenire punti di vita per famiglie ma anche opportunità di offrire servizi turistici con ospitalità, ristorazione, accompagnamento, vendita di prodotti autoprodotti, ci rendiamo disponibili a un incontro con le Commissioni consiliari II^ (identità linguistiche), IV^ (Governo del territorio), V^ (turismo, agricoltura) e VI^ (igiene veterinaria). Sardos è un movimento culturale finalizzato a far emergere proposte e forze nuove dalla società Sarda, mettendo in comunicazione i mondi delle imprese, dei lavoratori, della cultura, del volontariato, delle professioni e della politica.