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Cronaca

Ostetricia chiusa, Biancareddu-Ats: è scontro istituzionale

Ostetricia chiusa, Biancareddu-Ats: è scontro istituzionale
Ostetricia chiusa, Biancareddu-Ats: è scontro istituzionale
Olbia.it

Pubblicato il 28 April 2018 alle 10:18

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Tempio Pausania, 28 aprile 2018 - Continua il braccio di ferro tra l'Ats Sardegna e il Comune di Tempio Pausania per la chiusura momentanea del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Paolo Dettori.

In seguito alla chiusura del Reparto a causa della mancanza di medici (provvedimento preso per motivi di sicurezza), il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu ha emanato un'ordinanza che impone alla Assl Olbia di riaprire il reparto: l'ordinanza è stata impugnata davanti al Tar della Sardegna dall'Ats ed è stata sospesa dal tribunale amministrativo, dunque il riparto rimane chiuso.

Ci troviamo di fronte ad un fatto gravissimo che sta penalizzando il nostro territorio e mettendo a rischio il diritto alla salute dei cittadini. Invece di fare la cosa più semplice, trovare i medici per sostituire il personale in malattia e riattivare un fondamentale servizio, l'Asl riesce invece a trovare il tempo per conferire un incarico legale per richiedere al Tar una sospensiva dell'ordinanza, fare ordini di servizio per trasferire infermieri e scrivere note e comunicati stampa per giustificare l'ingiustificabile innescando uno scontro tra istituzioni senza precedenti”, afferma il sindaco Biancareddu.

Il punto nascite è un servizio fondamentale e anche la sola temporanea chiusura è inaccettabile - continua il primo cittadino -.L'Asl invece di dedicarsi alla risoluzione del problema da tempo segnalato e trovare in tutta la regione due medici evitando la chiusura di un reparto ha preferito dedicare il suo tempo a contrastare la mia azione e difendere e giustificare una decisione nefasta per il territorio che mette a rischio non solo la salute ma anche la serenità di chi in questo momento dovrebbe vivere un momento felice. Invece di fare l'ordine di servizio a medici che non si sono resi disponibili a venire a Tempio hanno preferito farlo al personale che lavora in reparto per dirottarlo altrove e spendere tempo e soldi per impugnare l'ordinanza di un'autorità che chiede una cosa sacrosanta: la riapertura di un fondamentale presidio sanitario. Purtroppo la verità è che io non credo più alle scuse della Ats Sardegna. Quello che non è stato cancellato sulla carta, lo si vuole boicottare con strategie poco corrette che non tengono in considerazione diritti primari, la salute e l'uguaglianza dei cittadini”.