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"La Olbia-Sassari fa ancora vittime": a rischio 1000 posti di lavoro

Angela Galiberti

Pubblicato il 23 October 2018 alle 13:32

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Berchidda, 23 ottobre 2018 - "Noi abbiamo dato delle garanzie, le hanno pretese per farci lavorare, ma gli altri? Le hanno date?": è questa la domanda che si pone Franco Pessini, socio della Cooperativa Acanthus, una delle aziende che questa mattina hanno vigorosamente protestato contro i ritardi nei pagamenti nei cantieri della Olbia-Sassari.

Sono subappaltatori e si sono occupati del verde e dei tracciati: lavorano grazie agli appalti vinti da qualche azienda più grande. Sono tutte aziende sarde, danno lavoro a decine di persone e fanno parte di un tessuto produttivo che, con il subappalto, si è messo a disposizione.

Grandi lavori, grandi commesse, grandi aziende: sono occasioni importantissime per le aziende locali, occasioni da non farsi scappare.

Eppure, secondo i manifestanti che oggi hanno dato vita ad un sit-in, l'ingranaggio si sarebbe inceppato.

Almeno questa è la versione delle aziende che oggi, sostenute dalla Coldiretti Gallura, hanno protestato a Berchidda: il problema, si legge in un documento, risiederebbe nel mancato pagamento delle somme dovute per i lavori subappaltati.

"Nessuno ci dà risposte, nessuno ci difende - continua l'imprenditore -. Abbiamo lavorato in diversi lotti, ma non ci pagano. Alcune aziende sono fallite. Ci stiamo solo perdendo: siamo costretti a licenziare e se continua così...".

A rischio, secondo gli autori della protesta, vi sarebbero oltre 1000 persone tra imprenditori, dipendenti e liberi professionisti.

In un documento, le cooperative che oggi hanno protestato spiegano tutti i problemi. In cinque lotti altrettante aziende hanno fallito, lasciando nei problemi i subappaltatori.

"Oggi siamo qui a manifestare per tutte le aziende e i professionisti che ancora una volta sono stati lasciati soli davanti ai continui ritardi e soprusi imposti da un sistema che non difende le imprese locali e che favorisce solo grandi aziende che nella maggioranza dei casi sono già bollite o in procinto di bollire", scrivono i manifestanti nel documento intitolato "La strada Olbia-Sassari continua a fare vittime".

"Per questo la cooperativa Acanthus, che annovera oltre 20 dipendenti (erano 40 sino a giugno scorso) dice basta all'indifferenza e al silenzio che Anas accetta", si legge.

La cooperativa Acanthus, in particolare, punta il dito contro la Italiana Costruzioni: l'azienda, capofila della Scarl per il Lotto 3, avrebbe negato i pagamenti spettanti alla coop dando come motivazione "l'assenza del documento di regolarità contributiva". Documento, il Durc, che secondo la cooperativa, sarebbe stato "positivo e regolare all'atto della scadenza contrattuale delle somme".

"Da oggi queste 20 persone che hanno occupato in maniera del tutto pacifica e dimostrativa le aree antistanti gli uffici della Italiana Costruzioni, torneranno a casa e si uniranno a quelle migliaia di persone disoccupate che vivono grazie agli ammortizzatori sociali", continua il documento.

L'accusa dei protestanti è grave: secondo i manifestanti con questi ritardi nei pagamenti nei confronti dei subappaltatori sarebbe stato distrutto il tessuto imprenditoriale del territorio.

Quant'è, però, la cifra che mancherebbe all'appello? Secondo il documento firmato dai manifestanti si parla di 20 milioni di euro come "la cifra spettante alle piccole e medie imprese subappaltatrici entrate nelle procedure concorsuali".