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Cronaca

Autorità portuale, colloquio con Paolo Piro

Autorità portuale, colloquio con Paolo Piro
Autorità portuale, colloquio con Paolo Piro
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 June 2013 alle 23:19

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Paolo Piro per otto anni è stato alla guida dell'Autorità Portuale del Nord Sardegna. Il suo è stato il primo mandato in assoluto e, dopo 8 anni di lavoro, lascia sul tavolo della sua scrivania un'enorme faldone fatto di risultati, numeri, progetti, fondi. In parole povere, Piro lascia al suo successore un'eredità pesante. Presidente Piro, il bilancio del suo mandato può essere sicuramente definito positivo. Ce la farà il suo successore a mantenere la rotta da lei tracciata per l'Autorità Portuale del Nord Sardegna? Una rotta fatta di sviluppo, infrastrutture e progetti? Amministrare tre porti, specialmente Porto Torres che è molto lontano dalla struttura, non è semplice. La gestione commissariale, onestamente, poco ha lasciato. Abbiamo dovuto cercare fondi col piattino in mano. La scommessa più importante – specialmente su Olbia – è stato il Piano Regolatore del Porto. Un percorso nato nel 2006. Questi piani, che disegnano il futuro del porto di Olbia e di Golfo Aranci per i prossimi 25 anni, sono ancora invischiati nel percorso burocratico della VAS. Il porto di Olbia sta invecchiando, stanno invecchiando le infrastrutture, i fondali. Le nuove norme sui dragaggi ci impediscono di fare quello che dovremmo fare. Questa è un'eredità che lascio al mio successore, spero abbia più energia di me per portare a compimento queste opere, perché senza piano regolatore non possiamo realizzare niente. Il Prp è piuttosto semplice in realtà. Golfo Aranci ha scelto di sposare la sua vocazione turistica. Per Olbia si tratta di liberare l'Isola Bianca quasi del tutto dal traffico merci. Purtroppo il PRP si sta infilando nelle pastoie della burocrazia. Quello di Porto Torres invece sta procedendo speditamente. Il mio timore è che arrivi primo alla meta il Prp turritano, piuttosto che quello olbiese. Perché ha parlato di “pastoie burocratiche” in riferimento al Prp di Olbia e Golfo Aranci? Perché noi siamo partiti nel 2006 con a regime una vecchia legge che diceva che per il Prp serviva oltre l'Intesa con i comuni e l'adozione da parte del Comitato Portuale, il voto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e il via dal Ministero dell'Ambiente. Siamo partiti così, con 22 tecnici qualificati, e nel 2008 sono arrivate delle nuove norme che imponevano la Valutazione Ambientale Strategica. Attualmente siamo ancora fermi, a Olbia vorrebbero rivedere qualcosa perché nel frattempo è cambiata la maggioranza. Ci penserà il nuovo presidente. Il Prp è comunque urgente, perché il porto sta invecchiando. Restiamo ad Olbia, è stato presentato un progetto molto ambizioso riguardante l'ansa sud. Che ne pensa? E' perfettamente allineato al Prp? Non ci saranno problemi tra il porticciolo di “Bosazza” e quello dedicato ai grandi yacht al molo Brin? Guardi, nel 2007 non abbiamo potuto approvare un progetto per il porto romano presentato da un imprenditore sardo perché non c'era il Prp. Adesso, con questo strumento, si può fare. Il Comune ha presentato questo progetto e noi abbiamo dato la nostra massima disponibilità per sposare questa iniziativa. Ho sollecitato i progettisti del comune affinchè presentino un'istanza a questo ente in modo che possa mettere il mio sigillo su questo progetto. Il progetto presentato dal Comune prevede, a Bosazza, non esclude la presenza di grandi yacht. Questo va o no in contrasto con l'idea del molo Brin come fulcro per i grossi yacht? Il Prp prevede i maxi yacht sia a Bosazza che al molo Brin. Il progetto del molo brin è ancora in stand-by. Potremmo anche approvarlo se sollecitati dagli imprenditori che a suo tempo lo presentarono. Lo sviluppo, comunque, è questo. Lo abbiamo visto anche noi l'anno scorso, ne abbiamo ospitati cinque. Gli yacht creano interesse e benessere. Sono barche che possono rimanere in porto tutto l'anno, gli equipaggi si portano dietro le famiglie e queste famiglie possono diventare famiglie olbiesi. Secondo lei perché ad Olbia vi sono riserve nei confronti di maxi yacht? A Olbia c'è quasi un movimento contro queste barche. Si dice che non creano indotto. E' ignoranza o c'è qualche altro motivo secondo lei? Non potrei mai permettere di dire che si tratti di ignoranza. E' un modo diverso di vedere le cose. Ho visto la bozza del progetto che il Comune sta preparando e in quella bozza ci sono i maxi yacht. Chiudiamo con la successione. Preferirebbe vedere un gallurese o un sassarese alla guida di questo ente? C'è la domanda di riserva? Niente domanda di riserva. L'Autorità portuale è unica. Chiunque sarà il presidente sarà sicuramente un buon presidente all'altezza della situazione. Avrò occasione di vederlo, gli spiegherò alcune cose e poi mi ritirerò nei miei affetti familiari.