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Aspo, attacco di Liberi e Uniti: selezione direttore generale Putzu è "assalto alla diligenza"

La durissima presa di posizione del gruppo consiliare

Aspo, attacco di Liberi e Uniti: selezione direttore generale Putzu è
Aspo, attacco di Liberi e Uniti: selezione direttore generale Putzu è
Olbia.it

Pubblicato il 10 April 2021 alle 12:12

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Olbia. Il gruppo consiliare di opposizione "Liberi e Uniti per Olbia" attacca senza mezzi termini l'amministrazione guidata dal sindaco Settimo Nizzi per la selezione del direttore generale dell'Aspo che ha visto come selezionato il presidente Massimo Putzu: i consiglieri comunali Marco Piro, Tiziana Biscu e Davide Bacciu stigmatizzano "in maniera decisa il procedimento intrapreso dalla società ASPO Spa in accordo con il Comune di Olbia dal quale è controllata, volto alla selezione per la posizione di Direttore Generale per i prossimi 5 anni di mandato". “Nel merito, pur premettendo che appare corretto che l'azienda ASPO, per i molteplici servizi di cui si occupa, ricerchi un Direttore Generale munito di adeguata esperienza nella gestione di società pubbliche, riteniamo che la partecipazione allo stesso concorso del Presidente del Cda e del Direttore Generale attualmente in carica, ruoli attualmente coincidenti nella persona del dott. Massimo Putzu, sia stata quanto meno inopportuna e alquanto opinabile vista anche la scadenza ormai prossima del mandato dell’attuale amministrazione comunale", affermano i consiglieri in una nota stampa. Secondo i consiglieri di minoranza sarebbe inusuale che un ente predisponga un bando "per un’assunzione finalizzata a ricoprire un incarico manageriale e che partecipi e vinca il concorso lo stesso amministratore". La minoranza il problema è essenzialmente politico: "Notiamo quindi con estremo disappunto il grave sgarbo istituzionale attuato, per l’ennesima volta dall’attuale amministrazione e di chi la guida e che a pochi mesi dalle elezioni comunali, non avendo perciò alcuna contezza del proseguimento del proprio mandato, si garantisce, tramite una persona di sua fiducia, incarichi apicali nella società controllata più importante del Comune di Olbia”. Biscu, Bacciu e Piro rincarano, poi, la dose: “Ricordiamo qui che all’indomani del risultato delle ultime elezioni venne dato l'incarico di Presidente del Consiglio di amministrazione dal sindaco Nizzi al Dott. Massimo Putzu, legittimamente quale suo personale uomo di fiducia, atteso che non ci risulta sia stato un incarico politico in forza dell'appartenenza a partiti o movimenti che abbiano espresso il suo nome. Negli anni il Dott. Putzu, su incarico del suo stesso Cda, ha acquisito in aggiunta anche la Direzione Generale dell’ente, facendo sì che, coincidendo le responsabilità operative di assoluto rilievo del manager con il ruolo di controllo che dovrebbe esercitare il Presidente di un consiglio di amministrazione, fossero queste ultime soggette al controllo della stessa persona che le poneva in atto (!). Ci sorge quindi il dubbio, del tutto legittimo, che se invece le due posizioni, Presidente e Direttore generale, fossero state opportunamente distinte sin dall’inizio, tante scelte sconsiderate di gestione, ben note alla cittadinanza e al momento sotto il vaglio della magistratura, sarebbero state corrette in tempo o meglio non attuate". I consiglieri, poi, sottorlineano che ci sarebbe del malcontento all'interno della stessa municipalizzata: "E ancor di più, non si sarebbe avuto modo di riscontrare in tutti questi ultimi anni un malcontento generalizzato da parte del personale riguardo alle modalità di selezione e organizzazione delle risorse umane in quella che è a tutti gli effetti l’azienda di servizi più importante del nord est della Sardegna". Il giudizio politico finale è senza appello: "Ci preme rimarcare qui l’amara sensazione nel constatare che più di un’assunzione di un Direttore Generale, di cui non sta a noi dimostrare la regolare procedura, quanto architettato dall’attuale amministrazione comunale, sembri esser un vero e proprio “assalto alla diligenza”, portato a termine da chi si pone come primario obiettivo non la gestione della “cosa pubblica” ma l’acquisizione di incarichi di rilievo".