Olbia - Il Ministro per l'Ambiente,
Andrea Orlando, è arrivato da poche ore in Sardegna. Appena arrivato ad Olbia, Orlando si è recato in Municipio per una riunione con i sindaci dei comuni galluresi colpiti dall'alluvione. Dopo di che si è recato al Centro operativo comunale, a Poltu Quadu, da dove si coordinano i soccorsi alla popolazione. "Non dobbiamo fare nulla,
dobbiamo disfare ciò che è stato fatto - ha detto il ministro Orlando - voglio sottoloneare l'eccezionalità dell'evento che ha colpito la Sardegna.
Ma questa eccezionalità è stata enfatizzata dalle condizioni del territorio". Orlando non usa mezzi termini: lo stato in cui è tenuto il territorio (ovvero l'abusivismo) è la causa principale di questa tragedia. "Basta al consumo del suolo - ha aggiunto Orlando - qua è da ripensare la regimentazione delle acque.
E' ormai chiaro che con il cambiamenti climatici in atto, opere come le tombature dei fiumi sono opere pericolose. Le opere pubbliche vanno ripensate. Non c'è da aggiungere nulla, c'è da togliere". La messa in sicurezza del territorio che ha in mente Orlando, dunque, è l'incubo dei cementificatori. Orlando, in sostanza, dice che c'è da abbattere e non da costruire. Bisogna liberare i fiumi ingabbiati e lasciare naturali vie di sfogo. Secondo Orlando, i fondi saranno sufficienti, in particolare per rimettere in sesto le infrastrutture viarie.
