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Cronaca

Alluvione, bilancio della Caritas: spesi 2,7 mln di euro

Alluvione, bilancio della Caritas: spesi 2,7 mln di euro
Alluvione, bilancio della Caritas: spesi 2,7 mln di euro
Angela Galiberti

Pubblicato il 23 June 2014 alle 15:00

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Olbia, 23 Giugno 2014 - Dove non arriva lo Stato, per incapacità o "pigrizia", arrivano loro: i volontari della Caritas. E non importa se diocesana, regionale, ambrosiana o nazionale: ovunque ci sia bisogno di una mano, loro ci sono. Sempre, indiscutibilmente. E sempre loro, durante l'alluvione che l 18 Novembre scorso ha colpito la Sardegna, c'erano ed erano in prima fila. A sette mesi di distanza da quel terribile evento che ha cambiato la vita di una porzione importante di Regione Sardegna, la Caritas ha voluto fare il punto della situazione, ma soprattutto rendere note tutte le cifre: entrate, uscite, progetti. Questa mattina, nel salone parrocchiale della Chiesa de La Salette di Olbia, il vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias, monsignor Sebastiano Sanguinetti, ha tenuto una conferenza stampa insieme suor Luigia Leoni (direttrice della Caritas di Tempio-Ampurias), don Marco Lai (delegato regionale Caritas Sardegna), don Angelo Pittau (direttore Caritas Ales-Terralba), don Francesco Mariani (direttore Caritas Nuoro) e don Andrea La Regina (responsabile Ufficio Macro-progetti Caritas Italia). "Stiamo facendo tutto il possibile - ha detto don Marco Lai, delegato regionale Caritas Sardegna -. Abbiamo aperto le chiese, siamo entrati in tutte le case a Olbia, Oristano, Nuoro, Terralba. Abbiamo dato un segno di prossimità. Venir fuori da questi problemi non è facile, a Capoterra c'è ancora gente che soffre. Dobbiamo sostenere tutte queste famiglie nel tempo". Non è facile il ruolo della Caritas. Da una parte è il braccio caritatevole operativo di uno degli Stati più ricchi del mondo, dall'altra è il seme della speranza e dell'aiuto cristiano sorretto da migliaia di volontari e donazioni private - anche piccolissime. La Caritas, che c'è sempre dove c'è disperazione, ha messo in campo tutte le sue forze per cercare di alleviare la sofferenza dovuta all'alluvione. Ma non è una cosa semplice. Perché, come hanno sottolineato più volte il vescovo Sanguinetti e suor Luigia, quello che è stato fatto è una goccia nel mare. "I soldi che sono stati raccolti per l'alluvione vengono spesi solo per gli alluvionati - ha detto il vescovo Sebastiano Sanguinetti -. Nessun volontario ha preso rimborsi spese o pagato la benzina con quei soldi. Abbiamo pagato tutto di tasca nostra. La Caritas Nazionale ci sta dando un grande supporto. Ad Olbia abbiamo censito 1400/1500 famiglie alluvionate. La media dei danni per casa è di 50/70mila euro. Senza considerare le aziende. Nell'aiutare tutte queste persone, ci concentriamo prima sui più bisognosi. Su chi non ha lavoro, su chi ha anziani, disabili o bambini in casa. Noi speriamo che le istituzioni si sveglino e che diano tutto quello che hanno promesso". Parlando di fredde (ma significative) cifre, la Caritas ha messo sul piatto, in totale, 2,9 milioni di euro. Di questi ne sono stati spesi 2,7 milioni. Ciò che non è stato ancora impegnato, verrà utilizzato per rimpinguare il fondo del microcredito o per altri progetti sociali. La Caritas di Tempio-Ampurias ha speso, fino ad oggi, 545'000 euro e ne ha a disposizione altri 455'000 euro. Per spendere questi fondi, sono stati decisi due "obiettivi". L'obiettivo 1 ha riguardato: buoni acquisto (alimentari, bombole, elettrodomestici, farmaci), contributo a fondo perduto (famiglie e piccole realtà imprenditoriali), interventi di ripristino nelle abitazioni, sostegno al reddito (voucher INps e borse lavoro). L'obiettivo 2, invece, ha riguardato lo Sportello Psicologico e lo Sportello Microcredito. "La chiesa ha fatto la sua parte, ma chi deve fare la sua parte è lo Stato - ha detto Suor Luigia -. Nel primo periodo abbiamo deumidificato 400 case. Abbiamo potuto dare delle stufe grazie alla generosità di alcune aziende di Olbia. Nella seconda fase abbiamo rilevato le necessità, poi abbiamo pianificato gli interventi mirati in stretta collaborazione con i parroci. Abbiamo dato i voucher, abbiamo una squadra di muratori che fino ad oggi ha riparato 20 case. Abbiamo una lunga lista di attesa per questo intervento. La gente ci chiede di poter rientrare a casa". Se c'è qualcosa da comprare, tutto viene acquistato ad Olbia in modo da rimettere in piedi l'economia locale. La squadra dei muratori, ad esempio, è composta da alluvionati senza lavoro che, in questo modo, aiutano i loro concittadini e rimettono in sesto le loro vite. Nel dettaglio sono stati fatti 1200 interventi con i buoni acquisto, 400 contributi a fondo perduto (200 per famiglie, 200 per piccole imprese) e 20 case ristrutturate. Nelle altre Caritas colpite dall'Alluvione (Ales-Terralba, Nuoro, Oristano) si è proceduto nello stesso modo, ovvero individuando prima le necessità specifiche per poi intervenire con i fondi a disposizione.