Cagliari - E' allarme
acqua potabile nelle zone colpite dall'alluvione. A lanciarlo, però, non è un complottista, ma direttamente
Abbanoa - la società che gestisce il patrimonio idrico della Regione Sardegna. Il Ciclone Cleopatra e la relativa onda di piena generata dalle sue piogge hanno devastato diverse strutture che si occupano della depurazione delle acque reflue e della potabilizzazione dell'acqua. Le situazioni più gravi si sono verificate a nel nuorese, a
Dorgali e a Oliena, dove la furia delle acque ha spazzato via
la condotta che alimenta questi due paesi. Sempre a Oliena, una delle poche sorgenti naturali disponibili a Su Golgone è sott'acqua a causa del fiume Cedrino che ha esondato.
In tilt i depuratori di Padru, Olbia e Arzachena, in Gallura, a Bitti e Orgosolo, nel Nuorese, e Palmas Arborea nell'Oristanese. A Olbia è anche saltato l'impianto di sollevamento fgnario di Baratta per l'esondazione del canale adiacente. Difficoltà e blocchi nei collettori fognari a Torpè, Posada, Masullas e Siniscola nel Nuorese, a Tramatza e Solarussa nell'Oristanese e Pimentel nel Cagliaritano, dove è stato riparato a tempo di record il potabilizzatore di Simbirizzi che approvvigiona gran parte dell'area metropolitana. Problemi anche negli acquedotti di Perdasdefogu, Escalaplano, Sadali ed Esterzili. A rilento, invece, il potabilizzatore di Jann'e Ferru che serve gran parte del Nuorese. Le squadre di Abbanoa sono al lavoro per ripristinare i servizi.
Squadre a lavoro a Olbia e nei Comuni della Gallura colpiti dall'alluvione per ripristinare le reti idriche e fognarie. Sono ingenti i danni causati dall'acqua.