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Cronaca

La Maddalena - Abusivismo, Angelo Comiti: salviamo le prime case

La Maddalena - Abusivismo, Angelo Comiti: salviamo le prime case
La Maddalena - Abusivismo, Angelo Comiti: salviamo le prime case
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 October 2013 alle 17:11

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La Maddalena – Mentre la Procura della Repubblica di Tempio scalda i muscoli e si prepara a rendere esecutive le istanze di demolizione passate in giudicato riguardo edifici costruiti abusivamente, il sindaco di La Maddalena – Angelo Comiti – prende carta e penna e scrive una lettera indirizzandola, tra gli altri, a Claudia Lombardo (Presidente del Consilgio Regionale), Gian Franco Bardanzellu (Presidente della IV Commissione), Ugo Cappellacci (Presidente della Regione Sardegna), Andrea Orlando (Ministro dell'Ambiente), Domenico Fiordalisi (Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania). L'argomento della missiva, ovviamente, è l'abbattimento delle case abusive costruite all'interno del Comune di La Maddalena. “Pur condividendo il principio secondo cui le sentenze vanno rispettate ed eseguite, essendo convinto inoltre che l’abusivismo edilizio sia un reato odioso ed esecrabile, mi permetto di evidenziare la peculiarità del contesto territoriale e sociale a cui ci si riferisce – scrive il sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti – La Maddalena e il suo Arcipelago sono da sempre oggetto di un sistema vincolistico, acuito dalla istituzione del Parco nazionale, che consente l’utilizzo del territorio comunale a fini edificatori, per una quota approssimativamente pari al 40% del territorio della sola isola madre. È evidente che tale circostanza ha determinato una situazione di mercato pressoché inaccessibile per molte famiglie che hanno dato una risposta al bisogno di edificare ponendosi al di fuori della legge ma –almeno in alcuni casi – edificando la loro prima e unica abitazione”. Secondo il primo cittadino, nell'Arcipelago non esiste l'abusivismo speculativo, ma solo quello di “necessità”. Per questo Comiti chiede alle istituzioni una moratoria, almeno di natura temporale, sulle demolizioni. “Non ho nessuna intenzione di attirare la vostra attenzione su casi che non siano di provata necessità – sottolinea nella lettera Comiti – Ritengo, vista l’allarmante situazione di carattere sociale difficilmente risolvibile, sia necessario un provvedimento legislativo che inserisca una moratoria temporale concordata che dia il tempo, anche se molto ne è trascorso invano, di “salvare il salvabile”. Come ultima annotazione, che non ha nessuna efficacia dal punto di vista giuridico, ritengo che lo Stato possa momentaneamente soprassedere nella dimostrazione della sua forza, in una Città dove è largamente deficitario e colpevolmente in ritardo su questioni di vitale importanza che attengono a diritti sacrosanti di questa comunità, vilipesa e offesa da toppo tempo. Confido in una assunzione di responsabilità, seppur riferita ad un tema scivoloso e difficile, da parte del Consiglio regionale, unico organismo istituzionale che allo stato delle cose può metter in campo un’iniziativa che consenta una momentanea e virtuosa sospensione dei provvedimenti in atto”.