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Cronaca

Olbia, Mercato Porto Romano: spesi 46.000 euro per 5 mesi

Olbia, Mercato Porto Romano: spesi 46.000 euro per 5 mesi
Olbia, Mercato Porto Romano: spesi 46.000 euro per 5 mesi
Angela Galiberti

Pubblicato il 03 January 2020 alle 13:43

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Olbia, 03 gennaio 2019 - Ricordate il "Mercato Porto Romano", vale a dire il "nuovo" mercato del martedì spostato nel centro storico in zona stazione? Ebbene, il restyling avvenuto dopo i difficilissimi mesi invernali - con tanto di operatori sul piede di guerra - costerà alle casse comunali 46.600 euro. Il costo è presente nella relazione con la quale l'Aspo, la municipalizzata fact totum olbiese, batte cassa al Comune di Olbia: è l'Aspo, infatti, a occuparsi - su più livelli - della comunicazione turistica comunale e il Mercato Porto Romano fa parte del "Programma di Sviluppo turistico annualità 2018/2019". L'esperimento stagionale ha funzionato: complice una serie di fattori (eventi, comunicazione, servizi, colore, artigiani), il mercato del martedì per tutti i mesi primaverili ed estivi ha funzionato molto bene, diventando una bella attrazione per tutti (residenti compresi). A fine stagione, l'esperimento si è chiuso e il mercato è tornato ad essere quello di prima: meno colori, meno standisti, meno frequentatori. Tant'è che, recentemente, il Comune di Olbia è corso ai ripari con una delibera apposita per "restringere" l'area occupata dalle (poche) bancarelle (qui l'articolo del 16 dicembre scorso). Non è l'ammissione di un fallimento, ma è un segnale importante e infatti nella delibera si legge che: "l’Amministrazione intende apportare delle modifiche migliorative al mercatodel martedì in modo da ottimizzare l’utilizzo dell’area mercatale effettivamente occupata daglioperatori così da restituire le aree, attualmente destinate a posteggi, alla viabilità e a parcheggio". Insomma, è ottimo il lavoro in chiave turistica, ma bisogna pensare anche ai residenti e programmare le iniziative anche in tal senso. Ora che il 2020 è arrivato, siamo certi che le novità non tarderanno ad arrivare grazie anche al contributo dell'Aspo e dei suoi collaboratori.