Olbia, 28 giugno 2018 - Mentre oggi, a Bruxelles, gli Stati europei discutono del famigerato Trattato di Dublino e del suo superamento, a Olbia la cittadinanza si mobilita. Ieri sera, in Piazza Regina Margherita, si è svolto un flash mob organizzato da alcune associazioni del territorio che hanno aderito alla campagna internazionale "European Solidarity" che si è svolta contemporaneamente in tutta Europa.
Il flash mob si è svolto in questo modo: i partecipanti, accompagnati da un musicista e un cantante, hanno simulato il viaggio in mare che compiono i migranti che poi muoiono in un naufragio. A ogni vittima si è poi avvicinata una persona che, deponendo una barchetta di carta, ha osservato la scena con tristezza e rabbia.
"Chiedere asilo in Europa è un diritto, ma regole e politiche ingiuste continuano a far pagare a chi cerca rifugio l'incapacità dei Governi di affrontare sfide comuni con risposte comuni, come successo alle 629 persone bloccate in mare sull'Aquarius. La battaglia per la solidarietà europea non si fa sulla pelle delle persone in mare ma cambiando le regole sbagliate come il Regolamento di Dublino, che lasciano le maggiori responsabilità sui Paesi di Confine", si legge nella nota stampa.
"Il Parlamento europeo ha già votato a larga maggioranza per superare l'ingiusto criterio del "primo Paese di accesso" e sostituirlo con un sistema di ricollocamento automatico che valorizza i legami significativi dei richiedenti e impone a tutti i Paesi di fare la propria parte, come già chiedono i Trattati europei - continuano i promotori -.Quella di ieri ad Olbia è stata una fantastica mobilitazione che ha visto tantissime persone comuni e/o appartenenti a Enti, associazioni e organizzazioni sensibili alla tematica impegnarsi per organizzare in pochissime ore un momento di incontro".
All'iniziativa hanno partecipato il Labint, il Centro culturale islamico di Olbia, l'Associazione Libere Energie e la Comunità Cristiana per le strade del mondo.
