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Moria Cozze Olbia: il sindaco Nizzi rifiuta l'incontro con Consorzio. Si spacca il fronte dei mitilicoltori

Moria Cozze Olbia: il sindaco Nizzi rifiuta l'incontro con Consorzio. Si spacca il fronte dei mitilicoltori
Moria Cozze Olbia: il sindaco Nizzi rifiuta l'incontro con Consorzio. Si spacca il fronte dei mitilicoltori
Angela Galiberti

Pubblicato il 22 August 2018 alle 15:12

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Olbia, 22 agosto 2018 - Quando le istituzioni parlano tra loro vige un galateo dettato da regole non scritte: ci si può odiare, ci si può confrontare duramente, ma il rispetto istituzionale tra le parti non deve mai mancare. Cosa pensereste, infatti, di un deputato della Repubblica che - giunto in Città - si rifiutasse di incontrare il Sindaco, ma dicesse espressamente di voler incontrare solo il Consiglio Comunale o la Giunta?

Questo è un po' ciò che è successo questa mattina in Municipio, a Olbia, quando il sindaco di Olbia Settimo Nizzi si è rifiutato di incontrare il Consorzio Molluschicoltori Olbia, rappresentato dal presidente Mauro Monaco, ma si è offerto invece di incontrare le singole aziende del settore. Il tutto facendo fare a una delle sue segretarie l'appello degli "invitati" nell'anticamera del primo piano dell'edificio.

La riunione era importantissima: all'ordine del giorno vi era la moria di cozze che ha colpito gli imprenditori del Golfo. Una moria dettata dalle temperature altissime dell'acqua che sta mettendo letteralmente in ginocchio il comparto storico della città.

Non una riunione politica, dunque, ma una riunione prettamente tecnica e propedeutica all'avvio delle procedure di "dichiarazione dello stato di calamità naturale". Avvio che, secondo le norme, spetta alla Giunta e al Sindaco, previo avviso del titolare delle concessioni: cioè il CMO diretto da Mauro Monaco.

Al rifiuto del sindaco Nizzi di incontrare il CMO e dunque Monaco, le 12 cooperative che si sono presentate accanto al loro presidente hanno rifiutato l'incontro e sono andate via.

Finita qui? Nemmeno per sogno, perché la "delegittimazione" del CMO ha avuto l'effetto di spaccare il fronte dei mitilicoltori.

Invece di presentarsi uniti, si sono presentati divisi: alcune cooperative hanno deciso, infatti, di salire dal Sindaco e di confrontarsi con l'amministrazione su quanto avvenuto nelle passate settimane nel golfo olbiese.

Questa la mera cronaca della mattina.

Ora, al di là della "delegittimazione istituzionale" (che non ha precedenti nella storia politica olbiese), bisogna infatti capire se il Comune di Olbia, cioè il Sindaco e la Giunta, delibererà la richiesta di calamità naturale alla Regione. La richiesta deve pervenire entro lunedì. Nelle prossime ore si delineerà meglio il quadro.

Queste, invece, le dichiarazioni a caldo di Mauro Monaco (CMO).

"Lo staff del Sindaco sindaco ha fatto la spunta delle cooperative e ha detto pubblicamente che il Consorzio non doveva entrare - spiega il presidente del CMO Mauro Monaco, subito dopo essere uscito dal Municipio -. Il problema non è chi c'è e chi non c'è. Il Comune di Olbia ha il diritto di verificare tutto ciò che può verificare, però è vero anche che la calamità naturale non la decide il Comune: la attiva. Chi la decide, nei modi e nelle forme - compresi gli eventuali risarcimenti, è la Regione. I dati certificati della moria, che ancora non ci sono, li può dare soltanto la Assl".

"Noi possiamo solo prendere atto di ciò che succede - continua Monaco -. Che venga dichiarata la calamità o meno, il Consorzio deve tutelare il 100% dei consorziati: anche chi dissente. Bisogna tutelare i piccoli come i grandi".

Sulla delegittimazione istituzionale del CMO, Monaco ha le idee chiare: "In questo caso, questa bega - perché di bega si tratta - è esclusivamente funzionale ad altre cose che non hanno niente a che fare né con il comparto né con il Consorzio. Non cado nel tranello di buttarla in caciara politica: questa è un'attività tecnica, ci sono famiglie in ginocchio e non si può essere sotto scacco o ricatto da parte della pubblica amministrazione".