Olbia – Il corpo della Polizia Locale ha acquisito, negli anni, diverse competenze che vanno molto al di là del mero controllo del traffico. E ad Olbia, da oggi, il corpo della Polizia Locale andrà ad occuparsi concretamente di alcuni problemi molto delicati che hanno a che vedere con le fasce più deboli della popolazione. Questa mattina, in via Dante, è stata presentata alla stampa la nuova
Centrale mobile del Comando olbiese. Un gioiello tecnologico costato
61'000 euro munito di
telecamere, kit di pronto intervento, pc portatile, stampante multifunzione a scomparsa, monitor integrato. Un fiore all'occhiello che interverrà nei punti più critici della città. “Con questa macchina interverremo nei quartieri più delicati dove più si sente il disagio sociale – ha detto il Comandante della Polizia Locale di Olbia,
Gianni Serra –
ci occuperemo di violenza di genere, tratta e minori in difficoltà”. Per la Polizia Locale si tratta di una bella “patata bollente”, perchè queste problematiche sono tutt'altro che rare nel territorio. Grazie alla collaborazione con l'associazione
Prospettiva Donna, la Polizia Locale sa già dove sono le criticità maggiori e lì interverrà con la Centrale Mobile, al cui interno lavoreranno due agenti e uno psicologo. La Centrale mobile è un traguardo importante che è stato raggiunto grazie ad un bando europeo (
POR Sardegna), vinto grazie al progetto elaborato dall
'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Olbia. Il progetto vede tre comuni coinvolti:
Olbia (Comune capofila), Palau e Padru. Con questo progetto sono arrivati in cassa circa 200mila euro. Con questi soldi
Palau ha attivato delle
borse-lavoro per soggetti disagiati (donne vittima di violenza, ex-detenuti, etc);
Padru invece ha deciso di investire su un capillare sistema di videosorveglianza.
Olbia ha modulato le sue risorse sulla
Centrale Mobile, sulle
telecamere (che verranno installate nella zona del Tribunale) e sulle borse-lavoro dedicate alle donne vittime di violenza. “Le borse-lavoro sono un aspetto fondamentale – ha detto Rino Piccinnu, assessore alle Politiche Sociali – queste donne arrivano alla fine di un percorso e non sanno come reinserirsi nella società. Con le borse-lavoro possono tornare ad una vita normale”. “L
e vittime di violenza vengono private della loro indipendenza – ha rincarato Piera Bisson, vicepresidente di Prospettiva Donna –
per questo è difficile fare emergere questi reati. Con le borse-lavoro si permette a queste donne di riacquistare una vita propria”. I numeri non danno neanche l'idea dell'inferno sotterraneo che vive tra le mura olbiesi. Dall'inizio dell'anno Prospettiva Donna ha aiutato
250 donne. Solo una minoranza accede alla Casa rifugio, le altre sfruttano i servizi offerti dall'associazione. “
Per le straniere è quasi più facile chiedere subito aiuto e sfruttare la rete di assistenza – ha detto Piera Bisson – perchè non hanno l'appoggio della famiglia.
Le italiane, invece, per la vergogna o per le pressioni esterne subiscono per anni e anni prima di trovare il coraggio di chiedere aiuto”. La Centrale Mobile si inserisce a pieno titolo in questa
rete di assistenza e di aiuto che, con questo mezzo, acquisisce uno strumento in più per contrastare la violenza domestica. La Centrale Mobile è stata presentata dal sindaco
Gianni Giovannelli, dall'assessore alla Sicurezza
Ivana Russu, dall'assessore alle Politiche Sociali
Rino Piccinnu, dal comandante della Polizia Locale
Gianni Serra, dal vicepresidente di Prospettiva Donna
Piera Bisson.