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Olbia, Balneari: Nizzi su bando tira dritto, minoranza all'attacco

Olbia, Balneari: Nizzi su bando tira dritto, minoranza all'attacco
Olbia, Balneari: Nizzi su bando tira dritto, minoranza all'attacco
Olbia.it

Pubblicato il 26 April 2020 alle 20:00

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Olbia, 26 aprile 2020- La Sardegna, e quindi anche Olbia, in emergenza covid-19 pensa già alla Fase 2. Alle porte una stagione turistica, quella del 2020, la quale, se non si pongono da subito le basi per ripartire, si profila con ricadute negative pesantissime sull'economia e non solo locale. Una situazione di incertezza lavorativa che sta mettendo a dura prova tutti gli operatori del settore turistico: non solo alberghi, villaggi, ristoranti, noleggio auto e barche, negozi, ambulanti, ma anche gli operatori delle spiagge. Questo è un tasto dolente poichè alla luce delle ultime vicende con botta e risposta a mezzo stampa tra Federbalneari e Comune di Olbia, nella persona del suo massimo rappresentante, il Sindaco Settimo Nizzi, la crisi per il settore, che solo nel territorio olbiese conta cinquanta operatori, quest'anno si presenta difficilissima e senza nessuna concreta certezza. Da una parte c'è il nuovo bando, come stabilisce la direttiva europea Bolkestein , caldeggiato da un Sindaco Nizzi, inamovibile come una roccia, dall'altra la proposta del ministro Dario Franceschini con inserimento nel Decreto aprile di una norma che, come pietra tombale, confermi la proroga delle attività balneari fino al 2033. Questa proroga è sperata e attesa dagli operatori e da Federbalneari, in quanto necessaria, ora più che mai, anche alla luce della pesantissima crisi generata dalle vicede del Covid-19 e sorpattutto perchè è in linea con quello che ha già di fatto concesso la Regione Sardegna con la determinazione firmata dal direttore degli Enti Locali Umberto Oppus lo scorso gennaio. Non solo, Federbalneari chiede proroga anche sull'esempio di quello che è recentemente accaduto a Bari. Il Comune della città pugliese sul mare, in linea con quanto succede nel resto d'Italia ha esteso la proroga fino al 2033, andando così incontro agli operatori balneari attanagliati dalla crisi da epidemia del Coronavirus. Ma Olbia, non è Bari e non è neanche il resto d'Italia: il Sindaco ha deciso di puntare la prua e come un catepillar intende "ruspare" come si fa con i castelli di sabbia aspettative, esigenze, sogni e futuro dei lavoratori locali con famiglie al seguito non concedendo nessuna estensione ai balneari. I consiglieri di minoranza del Comune di Olbia con una lettera pubblica indirizzata al primo cittadino, scendono in campo per dare voce ai lavoratori balneari per dare voce a coloro che in questo momento particolare, gravato dalla pesante crisi da Sars Cov 2 avrebbero invece bisogno di certezze, rassicurazioni, e pieno appoggio da parte dell'amministrazione comunale. "Il Sindaco di Olbia - scrivono i consiglieri di minoranza in merito alle dichiarazioni del primo cittadino rilasciate a La Nuova Sardegna riguardo alla situazione dei balneari- Ancora una volta, senza averne alcun titolo giuridico, cita a sproposito la normativa europea per giustificare in tutta evidenza una sua posizione personale contraria alla tutela di tutti quegli imprenditori (per la maggior parte locali), che nella stragrande maggioranza dei casi, svolge egregiamente il proprio lavoro e vorrebbe continuare a svolgerlo quantomeno fino al 2033 come previsto dalla legge". Una proroga, quella al 2033 semplice e fattibile, in linea con quanto stanno già facendo in altri comuni e che consentirebbe ai lavoratori di svolgere il loro lavoro in continuità. "Tutta la minoranza compatta, esprime vicinanza alle famiglie degli imprenditori balneari e a quelle dei numerosissimi lavoratori dipendenti, immaginando lo sconforto nel leggere detto articolo in questo momento di gravissima crisi socio-economica, che peraltro lascia poche prospettive per la stagione estiva alle porte. - si legge ancora nella lettera - Confidiamo che quanto espresso nei giorni scorsi da esponenti del governo, in merito ad un imminente provvedimento, possa vedere prestissimo la luce, e così spazzare via gli ultimi dubbi di quei pochi Sindaci che ancora non intendono estendere le concessioni secondo la Legge 145/2018 che, lo ricordiamo ancora una volta, è pienamente vigente, non essendo stata impugnata innanzi la Corte Costituzionale o fatta oggetto di procedura di infrazione dalla Comunità Europea" La lettera porta la firma dei Consiglieri e le Consigliere di Minoranza: Amedeo Bacciu (C. C.e D.); Davide Bacciu (L. C. P. O.); Patrizia Desole (C. C.e D.); Roberto Ferinaio (M5S); Antonio Loriga (C. C. e D.); Gaspare Piccinnu (C. C. e D.); Maria Teresa Piccinnu (M5S); Ivana Russu (C. C. e D.) ed infine Massimo Satta (C. C. e D.).