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Golfo Aranci, la Luna e il Castello: "scatto frutto di una fortunata casualità"

Ecco lo scatto unico di Luigi Sanna che immortala una meravigliosa luna piena dietro il Semaforo di Capo Figari

Golfo Aranci, la Luna e il Castello:
Golfo Aranci, la Luna e il Castello:
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 03 March 2024 alle 09:00

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Golfo Aranci. Migliaia le credenze e le leggende che hanno ispirato autori e artisti di tutti i tempi a decantare le meraviglie della Luna, specialmente se nella Fase del Plenilunio, quando si mostra al mondo nella sua interezza, capace di illuminare anche le notti più buie.

E Luigi Sanna non ha certo fatto eccezione: da grande scenografo, con la sua macchina fotografica, è riuscito a cogliere ed immortalare l’attimo fuggente in cui un’incantevole Luna Piena, durante la sua orbita e passando dietro Capo Figari, sembra raccogliere e inglobare dentro di sé il tanto conteso Semaforo in cui Guglielmo Marconi conduceva un tempo i famosi esperimenti di trasmissione radio, per sollevarlo e portarlo con sé, chissà dove, a spasso nell’Universo.

“Per molti, quest’immagine sarebbe un fotomontaggio; tuttavia, i più esperti, riescono a scorgerne l’autenticità, leggendo attentamente i dettagli. – Spiega Luigi, e riferisce – Ho scattato questa foto dalla Quinta Spiaggia con una tecnologia ottica capace di ingrandire le immagini rispetto alla realtà (dati EXIF: NIKON D3500 CORPORATION f/6.3 1/500s ISO3200 300 mm (Lunghezza focale equivalente 450 mm); flash disattivato). Questo scatto non è stato studiato e programmato in precedenza, ma è frutto di una fortuita casualità, di un breve istante in cui mi sono trovato nel posto giusto al momento opportuno per immortalare uno scenario raro e suggestivo”.

E di fronte a questo scatto, è impossibile non lasciarsi trasportare lontano dalla fantasia e sognare ad occhi aperti, perdendosi nel contrasto estremo tra il nero della notte, che tutto avvolge, e il chiaro di Luna che sovrasta imponente, nonostante tutto, illuminando sovrana. E, ammirando rapiti l’immagine, sembra quasi si possa sentire, in lontananza, la melodia di un canto identitario della nostra terra che, con ritmi incalzanti e timbri decisi, è capace di trasportare in un mondo arcaico che si perde nella notte dei tempi, e ripete, con i Tazenda “Spunta la Luna dal Monte”.