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Cronaca

Coronavirus: Sanguinetti sul Limbara per benedire la Diocesi

Coronavirus: Sanguinetti sul Limbara per benedire la Diocesi
Coronavirus: Sanguinetti sul Limbara per benedire la Diocesi
Patrizia Anziani

Pubblicato il 20 March 2020 alle 16:01

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Olbia, 20 marzo 2020- In piena emergenza dovuta alla pandemia del coronavirus, ieri, nella solennità di San Giuseppe, la Chiesa con uno speciale Decreto della Penitenzieria Apostolica ha concesso il dono di speciali indulgenze ai fedeli malati di Covid- 19, a tutti gli operatori sanitari che li assistono, ai familiari e a tutti coloro si prendono cura di essi anche con la preghiera.

Lo speciale decreto pubblicato ieri, che concede l'indulgenza plenaria, è stato firmato dal Penitenziere Maggiore, Cardinale Mauro Piacenza, e dal reggente, monsignor Krzysztof Nykiel.

Al Decreto ha fatto seguito una nota per spiegare, con alcune precisazioni, in quali casi e come ottenere l'indulgenza plenaria.

In questi tempi difficili anche tutti sacerdoti della Diocesi di Tempio Ampurias, impossibilitati a celebrare le messe con la presenza dei fedeli, a stare loro vicini all'interno delle tante realtà parrocchiali, si sono attivati per celebrare le Messe attraverso il canale social più diffuso: Facebook.

Anche il Vescovo S.E. mons. Sebastiano Sanguinetti, domenica scorsa ha voluto celebrare la Santa Messa andata in diretta sulla pagina ufficiale Vicariato Urbano Tempio Pausania.

In questi tempi segnati dall'emergenza del coronavirus, il Vescovo, durante la toccante omelia, ha voluto manifestare tutta la sua vicinanza di pastore del popolo affidatogli. La celebrazione in diretta su Facebook ha totalizzato oltre 3500 visualizzazioni, decretando un vero successo di ascolti.

E sempre attraverso la pagina FB del Vicariato di Tempio domani, sabato 21 marzo, alle ore 12 sarà possibile assistere alla speciale benedizione e consacrazione della Diocesi di Tempio Ampurias.

S.E. monsignor Sanguinetti salirà sul Monte Limbara, la cui punta Balistreri si innalza a 1362 metri dal mare. Dal Monte più alto della Gallura Il Vescovo impartirà con il Santissimo Sacramento una speciale benedizione con la consacrazione di tutta la Diocesi di Tempio Ampurias. Nell'occasione tutti i fedeli verranno affidati all'intercessione di Maria Santissima.

La salita al Monte Limbara sarà un vero e proprio pellegrinaggio presso il simulacro della Madonna della Neve. Ai piedi della Vergine Il Vescovo reciterà la preghiera dell'Angelus e invocherà l'aiuto e la protezione della Madre di Dio su tutti i pastori e i fedeli della diocesi, in questo difficile momento di emergenza sanitaria e sociale. Il momento di preghiera si concluderà con la solenne benedizione eucaristica che il Vescovo impartirà sulle genti e sui territori della Gallura e dell'Anglona. Sarà possibile seguire la diretta sul profilo Facebook del Vicariato Urbano di Tempio Pausania.

Di seguito la nota al Decreto della Penitenzieria Apostolica

"La gravità delle attuali circostanze impone una riflessione sull’urgenza e la centralità del sacramento della Riconciliazione, unitamente ad alcune necessarie precisazioni, sia per i fedeli laici, sia per i ministri chiamati a celebrare il sacramento.

Anche in tempo di Covid-19, il sacramento della Riconciliazione viene amministrato a norma del diritto canonico universale e secondo quanto disposto nell’Ordo Paenitentiae.

La confessione individuale rappresenta il modo ordinario per la celebrazione di questo sacramento (cf. can. 960 CIC), mentre l’assoluzione collettiva, senza la previa confessione individuale, non può essere impartita se non laddove ricorra l’imminente pericolo di morte, non bastando il tempo per ascoltare le confessioni dei singoli penitenti (cf. can. 961, § 1 CIC), oppure una grave necessità (cf. can. 961, § 1, 2° CIC), la cui considerazione spetta al Vescovo diocesano, tenuto conto dei criteri concordati con gli altri membri della Conferenza Episcopale (cf. can. 455, § 2 CIC) e ferma restando la necessità, per la valida assoluzione, delvotum sacramentida parte del singolo penitente, vale a dire il proposito di confessare a tempo debito i singoli peccati gravi, che al momento non era possibile confessare (cf. can. 962, § 1 CIC).

Questa Penitenzieria Apostolica ritiene che, soprattutto nei luoghi maggiormente interessati dal contagio pandemico e fino a quando il fenomeno non rientrerà, ricorrano i casi di grave necessità, di cui al summenzionato can. 961, § 2 CIC.

Ogni ulteriore specificazione è demandata dal diritto ai Vescovi diocesani, tenuto sempre conto del supremo bene della salvezza delle anime (cf. can. 1752 CIC).

Qualora si presentasse la necessità improvvisa di impartire l’assoluzione sacramentale a più fedeli insieme, il sacerdote è tenuto a preavvertire, entro i limiti del possibile, il Vescovo diocesano o, se non potesse, ad informarlo quanto prima (cf.Ordo Paenitentiae, n. 32).

Nella presente emergenza pandemica, spetta pertanto al Vescovo diocesano indicare a sacerdoti e penitenti le prudenti attenzioni da adottare nella celebrazione individuale della riconciliazione sacramentale, quali la celebrazione in luogo areato esterno al confessionale, l’adozione di una distanza conveniente, il ricorso a mascherine protettive, ferma restando l’assoluta attenzione alla salvaguardia del sigillo sacramentale ed alla necessaria discrezione.

Inoltre, spetta sempre al Vescovo diocesano determinare, nel territorio della propria circoscrizione ecclesiastica e relativamente al livello di contagio pandemico, i casi di grave necessità nei quali sia lecito impartire l’assoluzione collettiva: ad esempio all’ingresso dei reparti ospedalieri, ove si trovino ricoverati i fedeli contagiati in pericolo di morte, adoperando nei limiti del possibile e con le opportune precauzioni i mezzi di amplificazione della voce, perché l’assoluzione sia udita.

Si valuti la necessità e l’opportunità di costituire, laddove necessario, in accordo con le autorità sanitarie, gruppi di “cappellani ospedalieri straordinari”, anche su base volontaria e nel rispetto delle norme di tutela dal contagio, per garantire la necessaria assistenza spirituale ai malati e ai morenti.

Laddove i singoli fedeli si trovassero nella dolorosa impossibilità di ricevere l’assoluzione sacramentale, si ricorda che la contrizione perfetta, proveniente dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, espressa da una sincera richiesta di perdono (quella che al momento il penitente è in grado di esprimere) e accompagnata dalvotum confessionis, vale a dire dalla ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale, ottiene il perdono dei peccati, anche mortali (cf. CCC, n. 1452).

Mai come in questo tempo la Chiesa sperimenta la forza della comunione dei santi, innalza al suo Signore Crocifisso e Risorto voti e preghiere, in particolare il Sacrificio della Santa Messa, quotidianamente celebrato, anche senza popolo, dai sacerdoti.

Come buona madre, la Chiesa implora il Signore perché l’umanità sia liberata da un tale flagello, invocando l’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di Misericordia e Salute degli infermi, e del suo Sposo San Giuseppe, sotto il cui patrocinio la Chiesa da sempre cammina nel mondo.

Ci ottengano Maria Santissima e San Giuseppe abbondanti grazie di riconciliazione e di salvezza, in attento ascolto della Parola del Signore, che ripete oggi all’umanità: «Fermatevi e sappiate che io sono Dio» (Sal46,11), «Io sono con voi tutti i giorni» (Mt28,20).