Olbia - Il
ciclone Cleopatra, che ha scaricato tonnellate di acqua e fango sulla città di Olbia e sulla Sardegna,
ha danneggiato anche il settore della mitilicoltura. L'oro nero della Città di Olbia, simbolo di lavoro e tradizione locale, è andato perduto. A renderlo noto è il Consorzio per la Tutela della Cozza di Olbia con un comunicato ufficiale e relative foto. La piena di fango e detriti, dopo aver flagellato il centro abitato e le campagne, si è riversata nel golfo trasformando l'orgoglio degli olbiesi in una insenatura marrone.
Questo fiume color tortora ha impattato contro i filari delle cozze pazientemente sisitemati dai mitilicoltori nel golfo di Olbia facendo danni notevoli. "Il Consorzio dei mitilicoltori di Olbia - si legge nella nota stampa - ha subito notevoli danni agli impianti a terra e agli impianti a mare travolti dalla piena e sradicati". In pratica,
le aziende che si occupano di allevare le cozze hanno perso tutto il novellame che serviva per la stagione 2014. A questo bisogna aggiungere il blocco temporaneo della raccolta dei molluschi, che danneggerà ulteriormente le aziende.
Non tutto, però, è negativo per i mitilicoltori. In questi giorni è stata risolta la vertenza concessioni:
l'80% delle concessioni verrà rinnovata per 15 anni, il restante per 4 anni in attesa dell'approvazione definitiva del Piano regolatore portuale. Su questo punto, il Consorzio
ringrazia sentitamente il commissario della Port Authotity, Fedele Sanciu. Nei prossimi giorni i mitilicoltori, sempre grazie all'interessamento del commissario Sanciu e del sindaco Gianni Giovannelli, avranno un incontro col
Ministero dell'Ambiente per definire sia la manutenzione della canaletta di ingresso, sia gli interventi a favore del comparto danneggiato dalla piena.