Santa Teresa Gallura: definitiva la condanna per il massacro del cane Giacomo

Santa Teresa Gallura. Si chiude con una conferma in secondo grado il caso giudiziario che ha sconvolto Santa Teresa Gallura. I magistrati sassaresi hanno respinto il ricorso presentato da Daniele Davide Arras, il cinquantanovenne monzese autore dell'efferato attacco contro un animale domestico.

I fatti risalgono al gennaio 2019, quando l'uomo ha posto fine alla vita di Giacomo, un cane meticcio in gravi condizioni di salute. L'animale, proprietà di Rossella Pintus, soffriva di cecità, sordità e altre patologie che ne limitavano gravemente la mobilità a causa dell'età avanzata. La vicenda, dopo essere sbarcata sui social grazie alla pagina Fb "Giustizia per Giacomo" è finita in tribunale. 

La brutalità dell'episodio emerge dai dettagli processuali: diciassette colpi inferti con un attrezzo agricolo hanno causato la morte del quadrupede. Nel 2023, il tribunale tempiese aveva già stabilito la responsabilità penale dell'imputato, disponendo quattro mesi di carcere e obblighi economici verso la vittima del reato.

Secondo quanto riferisce La Nuova Sardegna, l'imputato aveva tentato di ribaltare l'esito processuale sostenendo di aver reagito a un'aggressione subita. I giudici hanno però ritenuto infondata questa ricostruzione, mantenendo ferma la precedente decisione.

La rappresentanza legale della parte offesa, affidata all'avvocato Giada Bernardi del foro romano e titolare dello studio GiustiziAnimale, ha evidenziato l'inconsistenza della strategia difensiva. L'autopsia aveva infatti documentato modalità di azione incompatibili con una reazione istintiva, dimostrando invece un comportamento deliberatamente violento. Il risultato assume particolare rilievo considerando che l'accusa pubblica aveva inizialmente proposto il proscioglimento dell'imputato.