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Cronaca

Maxi villa con maxi consumi acqua: proprietaria condannata a pagare

Maxi villa con maxi consumi acqua: proprietaria condannata a pagare
Maxi villa con maxi consumi acqua: proprietaria condannata a pagare
Olbia.it

Pubblicato il 30 November 2016 alle 16:33

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Porto Cervo (Arzachena), 30 Novembre 2016 -Maxi consumi per una maxi villa con piscina a Porto Cervo, ma le bollette non erano state pagate e così tra il 2010 e il 2013 i debiti erano lievitati fino a superare i 27mila euro. Ora si aggiungono le spese legali, quasi tremila euro. E’ questo il “conto” che dovrà pagare la proprietaria di una casa nell’esclusiva località della Costa Smeralda. Nonostante i consumi fossero stati regolarmente registrati e fatturati, aveva fatto causa ad Abbanoa contestando gli importi perché i consumi non sarebbero stati reali.

Vicenda surreale. La notizia della sentenza è stata data su Twitter dall’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti: “Porto Cervo, villa e piscina. Proprietaria si appella al diritto all'acqua bene comune. Giudice dà ragione ad Abbanoa”. Nell’atto di citazione, presentato in Tribunale per contestare le bollette della villa in Costa Smeralda, incredibilmente la controparte aveva fatto riferimento al “disagio sociale causato dalla richiesta di somme inverosimili per il diritto all’acqua quale bene primario del cittadino”. Slogan ben noti quando in realtà si tenta di non pagare un servizio effettivamente reso che nel caso della villa in Costa Smeralda, nei tre anni contestati, è stato di ben ottomila metri cubi d’acqua regolarmente forniti. Consumi elevati, ma certificati dalle letture: d’altronde anche nelle verifiche effettuate dai consulenti tecnici si è dovuto tenere conto dell’ “irrigazione prato quotidiana, personale di servizio, etc.”.

Consumi certificati. Effettuate le verifiche, però, lo stesso consulente tecnico nominato dalla cliente non aveva potuto far altro che prendere atto “del corretto funzionamento del contatore”, come riportato nella sentenza del Tribunale di Tempio Pausania che ha stabilito come la causa fosse “infondata e va pertanto respinta. Si rileva in primo luogo che la parte attrice si è limitata ad allegare la fatturazione da parte di Abbanoa di consumi idrici in eccesso rispetto a quelli reali, senza tuttavia indicarne la causa”.

Importi corretti. Il consulente tecnico di parte ha sottolineato che “emergono certamente dei consumi non in linea con i consumi medi giornalieri che una casa di questo calibro potrebbe avere durante la stagione estiva e invernale”, ma non è stato in grado di fornire alcuna spiegazione sulle cause, come sottolineato dallo stesso giudice. Per questo motivo il Tribunale ha rispinto le contestazioni della proprietaria della villa, confermando quindi la legittimità degli importi richiesti ai quali però deve ora aggiungere le spese legali.