Friday, 26 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Olbia, solidarietà più forte della diffidenza: Anna la russa, una storia a lieto fine

Olbia, solidarietà più forte della diffidenza: Anna la russa, una storia a lieto fine
Olbia, solidarietà più forte della diffidenza: Anna la russa, una storia a lieto fine
Patrizia Anziani

Pubblicato il 19 April 2020 alle 15:13

condividi articolo:

Olbia, 19 aprile 2020- Tempi difficili questi segnati dal contagiosissimo coronavirus, sono i tempi, due mesi di lacrime, che hanno cambiato la vita di tante persone: in troppi hanno perso un proprio caro, in troppi sono ancora isolati dal mondo contro il virus, in troppi hanno perso il lavoro. Tanti sono ancora quelli che non hanno più un tetto dove porsi al riparo. A Olbia, come nel resto d'Italia, ognuno vive i suoi grandi disagi per affrontare le numerose restrizioni dettate dai rigorosi regolamenti anti contagio, ma non tutto è perso, non la speranza, non la generosità di quanti operano a vario titolo per aiutare tutti coloro che in questo periodo, a causa del coronavirus vivono maggiori difficoltà. Come Anna, una donna sessantenne di origine russa ( il cui nome potrebbe essere di fantasia), che a causa della perdita di lavoro come badante, è stata costretta a trasferirsi nel dormitorio di Isticadeddu in attesa che il virus facesse il suo corso, in attesa di un nuovo lavoro. Questa è una storia che si è conclusa a lieto fine grazie alla sensibilità e al senso di osservazione di una cittadina di Olbia che, notando la stessa donna di mezza età seduta in una panchina per più giorni, ha vinto la diffidenza verso l'altro, lo sconosciuto, "avvicinandosi a lei con le dovute distanze" per capire se avesse bisogno di qualche cosa. "Oggi vi racconto una storia. Questa signora girata di spalle che vedete sullo sfondo si chiama Anna. Anna la russa come mi dice lei". Comincia così il deciso appello lanciato su FB da Martina Figoni per aiutare una donna senza più lavoro di badante. "È un mese che è li...mi dice che ha dei soldini che ha qualcosa da parte ma nessuno affitta nulla in questo momento...basterebbe davvero una stanza in campagna con un letto..grazie di avermi ascoltata". Un appello fatto mantenendo la dovuta privacy a tutela della persona bisognosa e che ha scatenato una vera e propria gare di solidarietà, grazie anche al fatto che Martina è una persona solare molto nota, una specialista della preparazione del sushi che richiama molti appassionati del settore. Una richiesta di aiuto che non è rimasta inascoltata, grazie al tam tam di Facebook e alle condivisioni: oggi la donna solitaria immortalata sulla panchina quasi fosse la modella di un dipinto naïf ha trovato accoglienza presso una cittadina di Olbia, che ha voluto mantenere l'anonimato, e sono arrivate le prime proposte di lavoro. Grazie al cuore grande e la sensibilità di Martina, la signora russa a noi finora estranea oggi è diventata la signora Anna del giardinetto accanto e quell'immagine di lei seduta nella panchina nella più assoluta solitudine dei suoi anni e dei suoi pensieri è diventata simbolo di fede in un futuro migliore a dispetto del Covid-19.