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Cronaca

Olbia: Sanguinetti festeggia i 20 anni di episcopato

Olbia: Sanguinetti festeggia i 20 anni di episcopato
Olbia: Sanguinetti festeggia i 20 anni di episcopato
Angela Galiberti

Pubblicato il 05 April 2017 alle 13:28

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Olbia, 05 Aprile 2017 - Venti anni di episcopato e ben 11 alla guida della Diocesi di Tempio-Ampurias: questa Pasqua di Resurrezione, per il Vescovo Sebastiano Sanguinetti, è molto speciale tanto da spingerlo a consegnare alla comunità diocesana una lettera pastorale molto sentita. La lettera verrà consegnata ufficialmente questo venerdì, ma intanto si può anticipare il titolo e dunque l'argomento: "I poveri interpellano la nostra chiesa". Argomento di stretta attualità che interroga non solo la comunità cattolica, ma l'intera società in tutte le sue componenti laiche, istituzionali, religiose e atee.

"Più che un bilancio vuole essere indicazione della mappa che ha guidato questoepiscopato e, con esso, il cammino della Diocesi in questi anni e che vedrà ulterioreincremento nel prossimo futuro - si legge in un comunicato stampa ufficiale -.L’orizzonte dentro il quale si muove la lettera, breve nell’estensione, ma densa dipreoccupazione pastorale, è la precedente, intitolata “Siamo membra gli uni degli altri” del2014, che può essere definita la “magna carta” dell’azione del Vescovo Sanguinetti. La nuovalettera si concentra su un’emergenza dalle proporzioni impensabili: quella della povertà,dell’emarginazione, del disagio economico, sociale e morale del territorio".

Lo sguardo di monsignor Sanguinetti, in questi anni di epsicopato, ha toccato i bisogni più intimi e i problemi più gravi della comunità a cominciare dalla crisi economica che dura da circa 10 anni, senza dimenticare le due alluvioni che hanno devastato Olbia.

"Proprio le due alluvioni sono state, da una parte, un formidabile bancodi prova della capacità della chiesa locale di farsi prossima ai bisogni della gente e, dall’altraparte, hanno anche indicato una rotta dalla quale la Diocesi non può più deragliare.La ricca esperienza fatta, e le numerose iniziative poste in essere sono un patrimonioche devono diventare sempre più sensibilità comune e partecipata nella comunità diocesana.Poveri, anziani soli, disoccupati, disagio giovanile, immigrati regolari e non, vittime diviolenza, soprattutto donne e bambini … sono le grida che si alzano e che non possonorimanere inascoltate. Il Vescovo invita tutti i fedeli a farsi parte attiva nell’ascolto di questegrida e nella possibile risposta condivisa", conclude il comunicato della diocesi.