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Cronaca

Olbia, influenza. Assl: "Unica prevenzione è vaccino"

Olbia, influenza. Assl:
Olbia, influenza. Assl:
Olbia.it

Pubblicato il 26 January 2018 alle 12:03

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Olbia, 26 gennaio 2018 - Nota ufficiale della Assl Olbia in merito al decesso avvenuto ieri al Giovanni Paolo II: "Nella tarda serata di ieri uno dei tre pazienti ricoverati nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia per gravi complicanze respiratorie legate all’influenza è deceduto - si legge nella nota ufficiale -.Al momento del ricovero il paziente presentava delle patologie precedenti che hanno favorito l’insorgere di complicanze durante l’influenza (il paziente è risultato positivo all’A/H1N1)".

L’Ats ricorda, ancora una volta, "che la vaccinazione rimane il principale strumento di prevenzione dell’influenzae che, per chi non si fosse ancora vaccinato e presentasse unacondizione di rischio, è importante vaccinarsi, anche adesso".

La vaccinazione antinfluenzale, secondo le raccomandazioni Ministeriali, verrà offerta gratuitamente alle seguente categorie definite a “rischio”:

-Soggetti di età pari o superiore ai 65 anni;

-Bambini di età superiore a 6mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da:

-malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio;

-malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;

-diabete mellito e altre malattie metaboliche;

-malattie renali;

-tumori;

-malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;

-malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;

-malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale;

-patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;

-epatopatie croniche;

-patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)

-Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye;

-Donne che si trovano al secondo e terzo trimestre di gravidanza;

-Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti;

-Medici e personale sanitario di assistenza il cui rischio di contrarre l’influenza è elevato essendo in continuo contatto con soggetti ammalati: questo nell’intento di evitare l’assenteismo dal lavoro a causa dell’influenza, in particolar modo nel periodo in cui vi è maggiore richiesta di assistenza da parte della popolazione, ma anche nel tentativo di evitare che gli stessi medici diventino “trasmettitori di infezioni da virus influenzali”;

-Familiari e contatti stretti di soggetti ad alto rischio;

-Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori, come forze di sicurezza e i vigili del fuoco;

-Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus antinfluenzali non umani (come ad esempio allevatori, addetti al trasporto di animali macellatori e vaccinatori).