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Pubblicato il 27 October 2018 alle 15:52
Olbia, 27 ottobre 2018 - Quando Renato Spano, olbiese disperso in mare per 48 ore, è stato individuato vivo aggrappato a una zattera, la Sala Operativa della Capitaneria di Olbia è scoppiata in una festa senza eguali: una gioia, quella dei militari e del direttore marittimo Maurizio Trogu, condivisa proprio con sua moglie, che ha seguito tutte le operazioni da quella sala.
Per 48 ore, Renato Spano e Alessandro Vitiello (maddalenino) sono rimasti aggrappati alla vita e a due zattere: in balia del vento, delle onde, della solitudine e dell'attesa dei soccorsi. Momenti difficili, che segnano, ma che fortuna hanno avuto un lieto fine.
I due sono salpati mercoledì mattina da Porto Ercole in Toscana su una barca di legno lunga 14 metri: dovevano raggiungere La Maddalena, ma qualcosa durante il tragitto è andato storto. La barca ha iniziato a imbarcare acqua ed è colata a picco nel cuore del Tirreno: i due non hanno potuto fare altro che saltare velocemente sopra due zattere e attendere "il miracolo".
Nel frattempo, dalla Sardegna, partivano i soccorsi: ad allertarli sono state le famiglie che non avevano notizie dei due "navigatori". La Guardia Costiera si è così messa in moto come solo lei può fare: quattro motovedette sono partite dalla Direzione Marittima di Olbia coadiuvate da elicotteri e un aeroplano partito da Pescara.
Mentre i mezzi a mare si dirigevano a largo, nella Sala Operativa i militari della Guardia Costiera di Olbia coordinati da Trogu hanno studiato venti e correnti marineper circoscrivere l'area di ricerca. I calcoli sono stati esatti: i due naufraghi, su due zattere differenti, sono stati trovati nel pomeriggio di ieri a 50 miglia dall'Arcipelago della Maddalena a 30 minuti l'uno dall'altro. I due erano praticamente in mezzo al mare, nel nulla.
Una volta individuati, Renato Spano e Alessandro Vitiello sono stati recuperati e trasportati a Olbia, dove poi sono stati affidati alle cure dell'Ospedale Giovanni Paolo II.
Sono provati, emozionati, ma sani e salvi tra le braccia dei loro cari grazie alla professionalità dei militari della Guardia Costiera olbiese.
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