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Cronaca

Olbia: bloccata l'Isola Bianca da Trasporto Unito

Olbia: bloccata l'Isola Bianca da Trasporto Unito
Olbia: bloccata l'Isola Bianca da Trasporto Unito
Angela Galiberti

Pubblicato il 10 June 2013 alle 14:10

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Olbia Un grande striscione disteso sull'asfalto e una speranza: che il Ministro ai Trasporti Maurizio Lupi dia una risposta affermativa alle loro richieste, vale a dire rivedere la Convenzione sui trasporti firmata con lo stesso Ministero. La protesta è scattata questa mattina alle 8:30 nei tre principali porti dell'isola della Sardegna: Olbia, Cagliari e Porto Torres. All'imbocco dell'Isola Bianca, Trasporto Unito (associazione nata a Marzo 2012) si è presentata col deputato del Pdl Mauro Pili, fondatore del Movimento Unidos che sostiene la lotta per l'attuazione della cosiddetta “continuità territoriale per le merci”. Con questo sit-in pacifico (all'Isola Bianca ci sono più agenti delle forze dell'ordine che manifestanti) si è attuato un blocco passivo dei porti sardi. Passivo perché gli autotrasportatori isolani, tutti insieme, hanno deciso di non uscire o entrare nell'isola con i traghetti. Alla protesta hanno aderito tutti: dal piccolo padroncino con la sua azienda familiare alla grande azienda leader nel settore. Una grande protesta silenziosa, dunque, che promette di dar battaglia se le cose non verranno risolte. Dal primo Giugno, infatti, sono scattati gli aumenti delle tariffe per il trasporto merci via mare e non sono aumenti trascurabili. “Nel 2009 per un normale autoarticolato si spendevano 600 euro per varcare il Tirreno – ha detto Fabio Furru, socio di Trasporto Unito – nel 2013 per andare a Livorno lo stesso identico autoarticolato costa 1350 euro”. Con questi costi, il lavoro di autotrasportatore è antieconomico. “Moltissime aziende si sono indebitate e non possono nemmeno chiudere per vie delle banche – ha continuato Giuseppe Tagnocchetti della Segreteria nazionale di Traporto unito – Stiamo parlando di un settore che conta 110mila aziende in Italia, 3700 delle quali solo in Sardegna più l'indotto di settore”. A pesare sulle tasche delle aziende non vi è solo il trasporto via mare a caro prezzo, ma anche il gasolio che incide per il 35%. “Il gasolio lo paghiamo praticamente a prezzo pieno – ha precisato Tagnocchetti – solo qualche accisa ci viene rimborsata e solo tre mesi dopo averla pagata”. “Noi attendiamo delle risposte – ha rimarcato Piero Muscas, coordinatore territoriale di Trasporto Unito – oggi abbiamo ottenuto un grande risultato. I porti sono vuoti”. Anche Mauro Pili, da tempo impegnato sul tema “continuità territoriale”, batte su questi punti. “Questa è una mobilitazione senza precedenti – ha sottolineato il deputato azzurro – bisogna combattere il monopolio”. Trasporto unito presidierà gli scali marittimi di Olbia, Cagliari e Porto Torres sino al 14 Giugno.